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La dad è fallita, ma vogliono riproporcela

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Come dimostrano i dati sui risultati delle prove Invalsi presentati e pubblicati sui media, la tendenza scolastica in Italia è molto, molto preoccupante: ben uno studente su due della scuola secondaria (quella interessata maggiormente dalle chiusure) non ha competenze sufficienti in materie fondamentali come italiano e matematica.

Al riguardo è intervenuto il responsabile nazionale delle prove Invalsi, Roberto Ricci il quale ha sottolineato come questo sia anche e soprattutto il risultato di più di un anno di didattica a distanza, la quale non può che aver favorito la dispersione scolastica (come prevedibile, purtroppo, più al Sud), a fronte di un calo delle difficoltà nella ex “bestia nera” degli studenti italiani, l’inglese, materia in cui evidentemente si può fare fronte con più facilità, mediante i vari strumenti che si trovano in rete, alla mancata didattica in presenza. Per non parlare di tutte le difficoltà a livello “ambientale” e psicologico derivate dalla Dad, che posso dire di avere conosciuto io stesso, che ho vissuto questo (inizio della, ma speriamo di no) epoca Covid da studente maturando prima e da matricola universitaria poi.

Detto tutto ciò, la conclusione non può che essere una: dato che, come saprete tutti voi, sta ripartendo vigorosissimo il tam tam mediatico sulla terribilissima nuova variante del Covid, questi seriamente avranno intenzione di richiudere, tra le svariate attività “non essenziali”, anche la scuola (riflettiamo su questo punto: la scuola equiparata alle attività non essenziali), provocando quella che rischia di essere una catastrofe culturale per tutti i nostri giovani?

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