Cronaca

La follia all’italiana: per nascondere la polizia fanno pestare gli steward

Un video smaschera il politicamente corretto negli stadi: pur di non fermare la violenza con gli agenti, mettono in pericolo la vita di pochi ragazzi

tifosi stewart

Anni fa i tifosi di tutta Italia festeggiavano il decreto con cui la polizia veniva messa fuori dagli stadi, per loro era (e tuttora è) una vittoria ottenuta con la violenza e con l’impunità. Lo Stato faceva passare questa norma come fosse una tutela per i poliziotti, quando invece, nella realtà, era solo il classico palliativo all’italiana, una misura alternativa non alla pena (magari!) ma al senso di sicurezza che in italiano significa insicurezza.

La realtà è che lo Stato ha dato ragione e continua a dare ragione ai violenti che chiedono la polizia fuori dallo stadio perché non la vogliono vedere. Diciamo che è un atto di forza, come a dire “lo stadio è nostro”. E lo Stato ha creato una vera e propria zona franca, dove vige la regola della droga, dei soprusi, delle violenze, insomma un anti-Stato, un’area dove l’illecito “deve” regnare. Naturalmente non vale per tutti ma solo per i violenti, perché lì ci sono anche brave persone e famiglie che pagano per una passione che non deve mai morire.

E allora lo Stato s’è inventato la figura degli stewards, civili senza alcuna competenza né qualifica di polizia, senza preparazione e che per pochi spicci al giorno devono combattere con gli energumeni nei settori più delicati. Energumeni che sanno di poter fare tutto!

Ma c’è un assurdo in tutto questo assurdo: l’altra sera all’Olimpico, dove puntualmente il settore ospiti diventa una zona franchissima nella zona franca, i pochi tifosi del Porto hanno dato vita ad una scazzottata con gli stewards perché volevano scavalcare. Si sono trovati davanti questi ragazzi, questi uomini, che si sono frapposti col loro corpo e senza strumenti, protezioni, competenze e esperienza, forti solo del buon senso, un buon senso che sfocia naturalmente nella difesa di se stessi. È quello che non si vuole capire, in primis magistratura e politica: la difesa è legittima per il bene proprio e di tutte le brave persone, solo in Italia arrestiamo e condanniamo chi si difende e rendiamo eroe e santo chi offende e commette reato.

E allora che succede? Succede che sotto le metro vanno i civili con le telecamere che per un po di like sui social vanno a fare a cazzotti coi borseggiatori… e la gente applaude gli influencer, perché quello sono, non paladini della giustizia! E l’assurdo è che poi diventano davvero paladini della giustizia, ma il messaggio che passa è gravissimo: lo Stato fa capire che i poliziotti, quelli addestrati, formati e pagati per far rispettare la Legge, devono stare ai margini per far fare bella figura ai vertici e far fare carriere sfavillanti ai super-dirigenti! Centinaia e centinaia di poliziotti impiegati per Roma-Porto per poi lasciare che gli stweards davanti a tutto il mondo facessero a cazzotti coi tifosi (per modo di dire perché in realtà sono state bestie) del Porto. Oddio, l’immagine è salva perché l’Uefa, come le leghe nazionali, per il politicamente corretto non fanno vedere le immagini degli scontri, delle violenze! Perché dire la verità oggi è scorretto, meglio nasconderla e fare finta di niente… perché “the show must go on”!

Siamo alla follia, è pure follia! Poi capita che la gente, la brava gente, faccia un video e questo diventi virale e tutto il mondo può facilmente osservare la ricostruzione di un fallimento. Perché, sia chiaro, l’ordine pubblico va bene solo quando non succede nulla e le persone cattive, quelle che commettono reato, vanno in galera. È pur vero che per la Salis le carceri non devono esistere, del resto cosa aspettarsi da una europarlamentare che fino a ieri occupava le case e faceva le lotte anche in strada per occupare le case degli altri.

Diciamo che questo politicamente corretto sembra davvero un socialmente scorretto! Parlano proprio tutti, tranne chi dovrebbe e potrebbe.

E noi ora parliamo e vogliamo giustizia.

Negli stadi devono esserci i poliziotti, con i loro strumenti di lavoro e con le protezioni, professionisti pagati per fermare le violenze e assicurare alla giustizia chi commette reato! E invece no… noi ci affidiamo ormai alle telecamere, ai robot che hanno sostituito l’uomo. E infatti il risultato lo conosciamo benissimo! In Italia reati ovunque, violenze ovunque, donne uccise e violentate ovunque, bambini seviziati, rapine, prepotenze! Perché abbiamo sostituito il legale e il lecito con l’illegale e l’illecito.

Tutto questo in nome di una politicamente corretto che in realtà significa che lo Stato scende a compromessi con i violenti.

Poi arriva il daspo, una misura che viene applicata di nascosto così nessuno sa niente e va bene a tutti, o quasi.

In Inghilterra hanno sconfitto gli hooligans non con le misure alternative ma con la galera. Ovunque, in tutto il mondo, le polizie sono all’interno degli stadi e chi sbaglia paga con l’arresto. Da noi chi sbaglia è libero di continuare a farlo e se la telecamera non ha ripreso perfettamente ogni singolo pelo del corpo poi si fa ricorso e il magistrato annulla tutto per massimo garantismo.

Rimettiamo la polizia a fare la polizia: non serviamo solo alla carriera di pochi ma al bene di tutti. Per questo ci pagano! Gli stewards per 30 euro al giorno e senza protezioni, senza qualifiche, senza competenze sono abbandonati a loro stessi a rappresentare con certa gente uno Stato che continua a cercare più l’apparenza che l’efficienza.

Intanto il politicamente corretto è salvo il bene comune può anche sparire.

Ecco, viviamo questa situazione paradossale. È proprio vero, è un mondo al contrario.

Andrea Cecchini, segretario Italia Celere