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La Giornata della Memoria è inutile. Parola di ebreo - Seconda parte

Noi ebrei non abbiamo bisogno di un giorno internazionale, perché il nostro giorno del ricordo lo abbiamo già: tutti i giorni dell’anno. Perché non c’è giorno che, almeno per un istante, il nostro pensiero non vada ad Auschwitz, Groß-Rosen, Stutthof, Mittelbau-Dora, Buchenwald, Bergen-Belsen, Flossenbürg , Sachsenhausen, Dachau, Ravensbrück, Neuengamme, Mauthausen e alla Risiera di San Sabba. Mentre il nostro giorno unitario del Ricordo cadrà sempre, secondo il calendario ebraico, a dieci giorni dalla festa dell’Indipendenza dello Stato di Israele che è ancora oggi, soprattutto oggi, l’unica vera polizza sulla vita alla quale ogni ebreo del mondo, non importa quale sia la sua cittadinanza, può aggrapparsi.

Perché gli ebrei di oggi hanno seguito gli insegnamenti di Vladimir Evgen’evič Žabotinskij, il capofila del revisionismo sionista, che disse: “Ebrei imparate a sparare”. Se ci vedesse oggi Vladimir Evgen’evič Žabotinskij sarebbe fiero di noi, perché non abbiamo solo imparato a sparare, ma anche a pilotare aerei, a far navigare le navi e, soprattutto, a non delegare a terzi la nostra difesa e sicurezza.

Michael Sfaradi, 27 gennaio 2021

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