La Gruber insulta: “Michetti neofascista”. E scattano le querele

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“Il candidato del centrodestra, Michetti, viene dal mondo della destra, destra, destra… Forse anche un po’ neofascista”. Incredibile ma vero. A pochi giorni dall’importantissimo ballottaggio di Roma, Lilli Gruber, conduttrice di Otto e mezzo, celebre trasmissione di La7, si è espressa così a proposito del candidato del centrodestra in quota Fratelli d’Italia, Enrico Michetti. Lo dice esattamente a partire dal minuto 3 del video qui sopra. Un’affermazione talmente priva di fondamento che, subito dopo, sia Carlo Calenda che Luca Telese, presenti in studio, si sono sentiti in dovere di rettificare.

“Non sono d’accordo – ha voluto precisare il leader di Azione -. Trovo estremamente sbagliato bollare la destra come neofascista, è un modo per radicalizzarla. Michetti è stato votato da tantissime persone. Il suo problema non è che sia neofascista, non credo che lo sia, penso sia democristiano”. “Di provenienza democristiana” – conferma immediatamente Telese.

Il teorema è sembrato chiaro fin da subito, quando la Gruber ha citato una frase di Enrico Letta: “Chi non vota Gualtieri a Roma aiuta il mondo neofascista che è stato mostrato nell’inchiesta di Fanpage”. In quest’ottica per la sinistra era molto importante riuscire a strappare un endorsement ufficiale di Calenda in favore del proprio candidato e, auspicabilmente, riuscire a portare al voto almeno buona parte di coloro che al primo turno avevano votato Azione. Quale mezzo migliore per farlo? Ovviamente agitare lo spettro del fascismo. Bravo Calenda a non cadere nel tranello e a contestare Michetti esclusivamente sui contenuti. A dire il vero ha poi provato a fare lo stesso anche con il programma di Gualtieri, citando ad esempio le municipalizzate, ma è stato immediatamente zittito dalla conduttrice.

Il candidato di centrodestra è andato ovviamente su tutte le furie per il colpo basso ricevuto e ha subito rivendicato il proprio passato democristiano: “Vergognoso – ha commentato – sono state dette cose infondate e false, si getta discredito sulle persone e poi ci si interroga sul fatto che le persone non vadano a votare. Così si crea un clima infernale. Sono addolorato per come viene trattata una persona con argomenti totalmente falsi, così si lede l’onore di una persona. Non ho mai avuto rapporti con la destra neofascista, in assoluto”.

E ancora: “Io sono nato nell’oratorio, sono stato nell’Azione cattolica e ho militato nella Democrazia Cristiana. Negli ultima 30 anni sono uscito dalla politica moderata, quando la Dc si è dissolta, e ho iniziato l’attività di assistenza agli amministratori e ai funzionari comunali”.

Insomma, nulla a che vedere con fascismo, saluti romani e fondi neri. Ancor più dura la reazione della leader di FdI, Giorgia Meloni che, sui suoi canali social, ha parlato di delirio della Gruber e postato il video col passaggio incriminato scrivendo: “Ma questa vergogna senza pari si può chiamare giornalismo?”.

E in serata è arrivata la conferma della querela del candidato sindaco nei confronti della Gruber. “Il dovere dei giornalisti – ha scritto lo stesso Michetti sui suoi profili social – dovrebbe essere quello di fare un’informazione corretta e parlare dopo essersi documentati. Non è accaduto ieri sera durante la puntata di Otto e mezzo su La 7. Non conosco la signora Gruber ma lei evidentemente non conosce me perché ha detto cose infondate. Tutti conoscono la mia storia e sanno bene che quello che è stato detto è falso ed è l’ennesimo tentativo di infangarmi e denigrarmi. Le sue parole, scorrette e superficiali, sono imperdonabili. E annuncio di aver dato mandato ai miei legali di sporgere querela nei confronti della signora Lilli Gruber e La7. Non intendo essere diffamato oltre”.

Inchieste a orologeria, colpi bassi e tante bugie. La solita ricetta della sinistra che prima delle elezioni si trasforma in una vera e propria macchina infernale. Calenda ci pensi bene perché come, ha detto lui stesso durante la puntata, questi hanno tutta l’aria di essere “parenti serpenti”.

 

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