Appunti sudamericani

La guerra delle spie comuniste infiltrate negli Usa

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Cuba spia e si infiltra benissimo con un solo servizio, le 17 agenzie di intelligence statunitensi invece sono a corto di personale e superate

L’FBI ha arrestato l’ex ambasciatore Manuel Rocha a dicembre che ha spinto l’agenda di Cuba per più di 40 anni mentre avanzava attraverso alti posti al Dipartimento di Stato, al Consiglio di sicurezza nazionale e al Comando meridionale dell’esercito degli Stati Uniti. Rocha ha detto a un giudice federale il mese scorso che intende dichiararsi colpevole di essere un agente di Cuba. L’affare Rocha indica un problema più ampio. Cuba e il suo servizio di intelligence sono nei primi ranghi del mondo quando si tratta di reclutare spie, mentre i team Usa responsabili di fermarle sono a corto di personale e superate.

Cuba ha “il miglior dannato servizio di intelligence del mondo per coltivare agenti”, ha detto al Wall Street Journal Brian Latell, ex analista della CIA che ha guidato la divisione America Latina dell’agenzia.

Ovviamente le implicazioni di quello spionaggio si estendono oltre Cuba, magari anche nei media, visto il silenzio tombale o peggio la versione della propaganda castro-comunista, ovvero che le proteste sull’isola in corso da domenica sarebbero, al solito «colpa degli yankee» e dell’inesistente «bloqueo».

Paolo Manzo, 19 marzo 2024


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