Politica

“Servono figli, non migranti. E il green non ci renda infelici”. La lezione di Musk

L’intervista di Nicola Porro a Elon Musk: “Twitter? L’ho comprato perché sono masochista”. E l’allarme sull’intelligenza artificiale

Elon Musk intervista Nicola Porro

Elon Musk, qual è l’obiettivo della sua vita?

«Beh, il mio obiettivo, forse può sembrare un po’ esoterico, ma sto cercando di capire quali nostre azioni possono massimizzare un futuro positivo per la nostra civiltà. Descriverei la mia filosofia come una curiosità, ovvero cercare di capire la natura dell’universo. Nella misura in cui aumentiamo la nostra consapevolezza, allora potremo capire meglio la natura dell’universo. Quindi sono una persona molto a favore dell’essere umano, della consapevolezza. Ecco perché mi preoccupo sempre di aspetti come il tasso di natalità troppo basso, si tratta di un grande problema».

Lei è molto preoccupato di questa cosa. Per noi in Italia è un problema. Il nostro tasso di natalità è zero.

«È un grande problema. Dovete fare figli! È un problema globale».

Però lei non pensa che gli esseri umani si estingueranno, che scompariranno.

«La tendenza è questa. Se si estrapolano le tendenze attuali, l’andamento è in quella direzione. Non solo, se non invertiamo la rotta, l’Italia scomparirà. Credo che l’anno scorso in Italia siano morte il doppio delle persone rispetto ai nuovi nati. Questo è quello di cui mi voglio occupare».

È vero. Alcuni dicono che le persone che vengono da fuori, possono mescolarsi con noi in Italia e così aumenteremo la popolazione.

«Non penso che l’immigrazione possa risolvere i problemi del mondo solo perché qualcuno fa figli. Francamente penso che si tratti più di una questione morale, nel senso, è giusto chiedere ai figli di qualcun altro di prendersi cura di te quando sarai vecchio? Perché questo è quello che effettivamente dicono quelli che scelgono di non avere figli: “Qualcuno si prenderà cura di me”. Questo non è giusto per me. Non è corretto. La domanda è di natura logica prendendo in considerazione l’intera portata della consapevolezza. Tutti noi abbiamo un po’ di consapevolezza nella nostra testa e, insieme, abbiamo anche una consapevolezza collettiva. Dal momento che la popolazione diminuisce, si riduce anche questa consapevolezza collettiva e riduciamo la nostra capacità di comprendere la natura dell’universo».

Lei sta facendo qualcosa per il mondo.

«Sì, sto facendo la mia parte, il mio lavoro. Intendo affrontare questo problema seriamente. Perché, qual è il futuro della civiltà? A un certo punto la civiltà morirà. Ok, ma la civiltà morirà all’improvviso o lentamente? Attualmente sta morendo agonizzante nei pannoloni per anziani. Un finale desolante. Quindi abbiamo bisogno di procreare».

Parliamo della sua società Tesla. Pensa che la transizione verso le auto elettriche possa rappresentare un problema in termini di produzione di energia elettrica? Non è un grande problema secondo lei?

«No, no. Perché la grande maggioranza dell’energia terrestre, così com’è, prendendo la terra nel suo insieme, quasi tutta la sua energia è solare. La terra è già quasi interamente alimentata dall’energia solare. Se non fosse per il sole, saremmo un mondo scuro e ghiacciato, con una temperatura compresa tra 3 gradi circa e lo zero assoluto. Il sole è l’unico motivo per cui non siamo un mondo scuro e ghiacciato. L’energia che dal sole raggiunge la terra è pari a 1GW per km2. Questo è il massimo dell’energia. Quindi, se l’unica fonte di elettricità fosse quella solare, potremmo alimentare più volte la nostra attuale civiltà. Anche se fosse l’unica fonte di energia, quella solare. Quindi non vedo problemi legati all’energia».

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Però noi non abbiamo la tecnologia per conservarla e utilizzarla adeguatamente.

«Serve l’energia solare ed eolica, un mix delle due fonti rinnovabili. Io sono anche a favore del nucleare, ma con il sole e il vento è possibile utilizzare le batterie per immagazzinare l’energia elettrica per i momenti in cui non splende il sole o non c’è vento. Ad ogni modo, se abbiamo questi tre pilastri per un futuro energetico sostenibile, ovvero una generazione di energia sostenibile (principalmente solare, eolica ed altre fonti), le batterie per immagazzinare l’energia e il trasporto elettrico, allora avremo un’economia energetica sostenibile per il futuro».

Elon Musk, perché ha dedicato molto del suo tempo, e non so se anche del suo denaro, a questa avventura che è SpaceX? Perché è così importante per lei?

«Perché con SpaceX possiamo rendere la vita multiplanetaria. È questo il motivo per cui, in tutta onestà, i nostri razzi sono sovraprogettati per mettere solo dei satelliti in orbita. Possono fare molto di più. Perché stiamo cercando di sviluppare la tecnologia per dare vita a una civiltà autosufficiente su Marte».

Ma mi dia almeno un lasso di tempo, una scadenza. Qualcosa di plausibile. Capisce che per noi si tratta di una cosa incredibile.

«L’obiettivo di SpaceX è portare la vita oltre la Terra e renderla multiplanetaria. Questo è coerente con il concetto di ampliamento della consapevolezza. Attualmente, sebbene si parli di UFO e cose simili, almeno personalmente io non ho prove dell’esistenza degli UFO. Non ho prove dell’esistenza di intelligenza aliena. Questo significa che potremmo essere soli. Vede, questa consapevolezza è come una candelina in un’immensa oscurità che ha cominciato a crescere solo di recente. La scrittura, la prima forma di scrittura, risale solo a 5.000 anni fa, forse 5.500. Possiamo dire che forse quello è stato l’inizio della civiltà e che la Terra ha circa quattro miliardi e mezzo di anni. Quindi, la civiltà esiste solo da un milionesimo dell’esistenza della Terra. È davvero pochissimo. Pochissimo».

Sa che ci sono molte persone catastrofiste che ritengono che il mondo, la terra finirà nel prossimo futuro? Lei è d’accordo?

«Il cambiamento climatico non distruggerà la terra ma renderà difficile la vita agli umani che la abitano. Consiglio a tutti di andare a leggere la storia della terra, che ha attraversato numerosi cicli. Ci sono state epoche in cui la terra era come una palla di neve. Epoche in cui era come una palla di neve e altre in cui era estremamente tropicale. La maggior parte di questi cicli sono molto lunghi. Occorrono migliaia di anni o decine di migliaia di anni perché si verifichino. Si sono verificati…»

Non è una cosa che la preoccupa?

«No».

Dobbiamo affrontarla.

«Sì, esatto, nel lungo periodo. Penso che nel lungo termine affrontiamo le nostre sfide. Perché vogliamo andare avanti verso un’economia energetica sostenibile. Ma non credo che dobbiamo farlo a costo della vita delle persone, a costo del loro stile di vita. Penso sia possibile condurre uno stile di vita buono ma anche passare a un’economia sostenibile. Non dobbiamo distruggere lo stile di vita degli agricoltori o rendere la gente infelice, cose di questo genere. Possiamo assolutamente pensare a un futuro energetico sostenibile senza essere infelici. Onestamente, penso che la discussione sul cambiamento climatico si sia spinta troppo oltre e lo dico da persona molto attenta al clima».

Quello che ha detto è molto politically incorrect.

«Noi vogliamo davvero muoverci nella direzione dell’energia sostenibile. Vogliano propendere per l’energia sostenibile. Ma non per questo dobbiamo distruggere lo stile di vita delle persone o diventare infelici».

Tesla, SpaceX… ma perché Twitter? 44 miliardi…

«Perché sono un masochista e mi chiedevo quale fosse il modo per infliggermi il dolore più grande. Beh, la risposta era comprare Twitter. È la verità».

No, dai. Che cosa sta succedendo? Dicono che è perché voleva garantire la libertà di parola, voleva cambiare tutto. Che cosa voleva fare davvero? Sa che c’è una discussione in corso alla Commissione europea su Twitter? Lo sa?

«Sì, so che c’è qualcosa in corso ma, vede, Twitter rispetterà la legge, non abbiamo altra scelta. Vogliamo solo assicurarci che la legge garantisca il massimo della libertà di parola. Vede, quando si parla di libertà di parola, bisogna tenere a mente che è importante o significativa solo quando si consente alle persone che non ci piacciono di dire cose che non ci piacciono. Altrimenti è una cosa ridicola. Perde di significato. Possiamo dire che c’è libertà di parola sole se qualcuno dice cose molto fastidiose. È un ottimo segnale».

È una lotta dura per lei questa? Ha trovato la resistenza dall’altra parte del mondo di chi voleva bloccare Twitter.

«Mah, sta andando abbastanza bene. A volte le persone sono contrariate ma, se prendiamo in analisi i dettagli, posso dire che stiamo gestendo Twitter come un’ottima istituzione.
Certo, a volte c’è chi dice: “Dovresti impedire a quella persona di parlare” o cose simili. Ma io penso che se questa persona non sta violando la legge, perché dovrei impedirle di esprimersi. Se le persone vogliono che la legge sia diversa, allora devono far approvare una nuova legge. Evidentemente, in una democrazia ci si aspetta che la volontà della gente sia rappresentata dalle leggi. Quindi, se le persone rispettano le leggi, allora si rispetta la volontà della gente. E se c’è qualcuno che vuole cambiare le cose, allora deve far approvare una legge diversa. Però non dobbiamo essere noi, non deve essere Twitter a decidere cosa è legale e cosa non lo è. È la gente che deve deciderlo».

Lei ha degli ottimi amici qui in Italia come Andrea Stroppa e anche investitori italiani, come Unipol, in Twitter. Cosa ne pensa dell’Italia?

«È fantastica».

E per quanto riguarda gli affari? L’Italia è un buon mercato?

«Sì. Sono molto pro-Italia. Ci sono venuto molte volte. Ho festeggiato il mio 40° compleanno a Venezia ed è stato fantastico. Sono un grande fan dell’Italia. Ecco perché dico: “Ehi italiani, dovete fare altri italiani così non scomparirete”. È piuttosto semplice».

E cosa ne pensa dell’intelligenza artificiale? Lei è piuttosto critico al riguardo. Come mai?

«No, non sono critico. È solo che quando si ha a che fare con una nuova e potente tecnologia è come avere un’arma a doppio taglio. Come il nucleare. Certo con il nucleare si può generare molta energia ma anche le armi. Quindi le persone devono capire che l’intelligenza artificiale è una tecnologia molto potente che può essere utilizzata in modo errato. Ecco perché ritengo che sia necessario usare la massima cautela».

Intende dire più regole? Cosa intende dire con maggiore cautela? Ovviamente se ci sono delle regole, bisogna prestare attenzione.

«Prendiamo in considerazione tutti i settori in cui è in gioco la sicurezza pubblica, come gli aerei, le auto, gli alimentari e i medicinali. Per queste cose esiste una supervisione normativa per garantire la sicurezza delle persone ed evitare che le aziende non prendano delle scappatoie, delle scorciatoie. Cose che, ad esempio, possono portare a un medicinale che non funziona o che è tossico. È accaduto in passato ed è per questo che esistono le agenzie normative, sono state una reazione alle aziende che agivano in modo scorretto».

Ma dovrebbe essere un’agenzia mondiale?

«Teoricamente dovrebbe essere una forma di coordinamento globale. Quando sono stato in Cina, ho parlato con la leadership cinese della regolamentazione dell’intelligenza artificiale e mi hanno detto che l’avrebbero sviluppata. Ho fatto notare che una volta che si spinge l’AI oltre un certo limite, è lei che assume il comando. Una volta che la si rende super intelligente, sarà lei il capo».

È diventato molto serio parlando di questo argomento.

«Già. Beh, dovremmo preoccuparci tutti. Penso che le persone non capiscano. Ciò che abbiamo di speciale noi esseri umani è che siamo più intelligenti di altre creature. Ma non siamo più forti di altre creature. Un gorilla può schiacciarci facilmente in uno scontro. Ma noi siamo più intelligenti di un gorilla. Gli esseri umani sono abituati a essere le creature più intelligenti sulla terra, ma cosa accade ora se qualcosa è più intelligente degli esseri umani? Molto più intelligente?»

Più intelligente? L’intelligenza artificiale può essere più intelligente?

«Molto più intelligente».

Davvero?

«Decisamente più intelligente. Talmente più intelligente da non poter nemmeno capire quanto sia intelligente. Fino a quel punto».

È spaventoso.

«Lo è. Abbiamo già affidato la maggior parte della memoria umana ai computer. Come il tuo telefono…»

È quella la nostra memoria.

«Esatto. La maggior parte della memoria umana, attualmente, è digitale e i nostri telefoni si ricordano tutto alla perfezione fino all’ultimo pixel. Mentre la maggior parte delle persone non si ricorda chi ha incontrato la settimana prima o cosa ha mangiato a pranzo. Quindi, la memoria è già stata trasferita ai computer e ora anche il pensiero viene trasferito ai computer. Ad ogni modo, l’AI è una tecnologia molto potente ma dobbiamo usare la massima cautela».

Voglio dire… mi chiedo davvero quali sono le sue origini Elon?

«Non conosco tutte le mie origini. Mio zio si è occupato molto di genealogia e sostiene che discendiamo da Carlo Martello e da Carlo Magno. Però non so se sia vero o meno, anche se suona bene. Credo di avere origini miste europee, britanniche, non so esattamente. Probabilmente un mix di origini europee».

Nicola Porro, 20 giugno 2023, intervista andata in onda a Quarta Repubblica

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