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Focus casa e ambiente - Prima parte

Lotta climatica e sostenibilità partono dal costruito e dalle nostre città. Ecco perché

Il Superbonus non solo resta in vigore fino al 2025 ma, se correttamente applicato, non deve comportare alcun costo per il committente: condominio o villetta che sia. Insomma, per evitare spiacevoli sorprese, come spese ingiustificate o (peggio) un cantiere lasciato a metà, magari per mancanza di manodopera e di materiale, è necessario affidarsi a professionisti del settore. Ma se le tecnicalità  del Superbonus sono note, minore è la consapevolezza che la sostenibilità è ormai una condizione necessaria per l’edilizia. Vediamo i dati di fatto in questa guida redatta con la collaborazione di Distretti Ecologici, società per azioni specializzata nell’Efficientamento Energetico e nella Bioedilizia su scala nazionale, con oltre 300 milioni di lavori in programma e 20 di capitale sociale. “La realizzazione dei nostri lavori è uno strumento che ci ha permesso di spaziare dal settore residenziale a quello commerciale, dal pubblico alla GDO, attraverso progetti di edifici sostenibili, con un approccio olistico all’edilizia e alla green-life style”, sottolinea il direttore generale Dino Passeri assicurando che Distretti Ecologici non solo è in grado di completare tutte le commesse grazie all’industrializzazione del processo (che comprende una rete di fornitori affidabili e linee produttive dedicate e una strategia che ha anticipato gli ordini di molti dei materiali necessari (come per esempio i ponteggi), ma che l’azienda sta già lavorando a nuove sfide, dalla produzione di energia da fonti sostenibili a progetti di riqualificazione di interi territori.

 

Il direttore generale di Distretti Ecologici, Dino Passeri

 

L’edilizia verde aiuta la lotta climatica

Va detto subito che il settore immobiliare è responsabile di una fetta molto significativa del consumo di risorse naturali e del consumo di energia: si stima, in particolare, che gli edifici e le costruzioni siano responsabili di circa il 38% delle emissioni di CO2 globali. Ecco perché il costruito deve essere visto come strategico per vincere la  lotta climatica ed è una tessera importante dello sviluppo sostenibile, inteso come processo di profondo cambiamento verso un mondo in cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, la tecnologia e le decisioni istituzionali siano coerenti non solo con i bisogni attuali, ma soprattutto con quelli delle future generazioni. In particolare, il Green Deal dell’Unione Europea di centrare la neutralità climatica nel 2050. “Soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli del futuro è l’obiettivo dei nostri tempi e noi di Distretti Ecologici lo stiamo perseguendo con tutte le nostre forze”, prosegue Passeri soffermandosi su come per il settore dell’edilizia sia “fondamentale comprendere la relazione fra l’ambiente costruito e le linee guida degli obiettivi dell’Agenda 2030 e come gli edifici possono concorrere al loro raggiungimento”.

 

 

 

Dal caro bollette al problema dell’acqua

Ma perché tanta attenzione al costruito e alla salubrità nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile? Le città e le aree metropolitane rappresentano il 70% delle emissioni globali di carbonio e oltre il 60% dell’uso delle risorse. Senza contare che praticamente tutte le persone residenti nelle aree urbane respirano aria che non rispetta i parametri di qualità. Due quindi le strade da percorrere: ristrutturare le nostre case in modo green; costruire quelle nuove in modo sostenibile. E l’importanza dell’efficienza è più che mai chiara oggi dove, a seguito dell’esplosione dei prezzi dell’energia conseguenti alla guerra in Ucraina, famiglie e imprese faticano a fare fronte a bollette luce e gas ormai più che raddoppiate nell’importo, malgrado il governo sia già più volte intervenuto per cercare di calmierarle, sterilizzando gli oneri di sistema. Anche perché negli edifici poco efficienti il rischio sarà presto che oltre alla povertà energetica si manifesti anche il fenomeno della povertà idrica. “E’ necessario rendere gli edifici resilienti alla carenza di acqua potabile  – sovente causata da problemi legati alla rete idrica e all’inquinamento – , garantendo alcuni servizi anche dal recupero di acque reflue, promuovendo l’efficienza idrica e riducendo gli spechi di acqua. Tali tecniche consentono di ridurre anche il costo energetico, e le conseguenti emissioni”, sottolinea Passeri che con Distretti Ecologici conta oltre 70 cantieri aperti per il solo SuperBonus 110%, più 90 milioni di euro di lavorazione in corso e oltre 200 programmati. “Attraverso la sensibilizzazione di local-community abbiamo la possibilità di creare progetti a misura d’uomo studiati direttamente su bisogni reali”, prosegue il direttore generale di Distretti Ecologici. “Negli anni, abbiamo costruito rapporti di fiducia e credibilità sul territorio che ci hanno permesso la realizzazione o l’efficientamento di spazi abitativi in una logica di sostenibilità ambientale. Oggi le grandi opportunità offerte dal Decreto Rilancio (Superbonus 110%) e dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) danno la possibilità a tutti di accedere alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica”, conclude Passeri rimarcando come Distretti Ecologici abbia coniugato la filosofia della sostenibilità in un approccio ai progetti che si compone di: 1) sostenibilità economica, quale motore di ogni iniziativa, in modo da creare un progetto che abbia la capacità di produrre reddito e lavoro in maniera duratura; 2) sostenibilità sociale quale opportunità nello sviluppo di un progetto, che coniuga l’interesse privato con quello pubblico in modo da esser capaci di garantire che le condizioni di benessere umano siano equamente distribuite; 3) sostenibilità ambientale come strumento imprescindibile per qualsiasi progetto che abbia una visione nel tempo in modo da interessare la tutela dell’ecosistema e il rinnovamento delle risorse naturali.

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