Cronaca

La polizia sul piede di guerra: “Non ci pagano da 20 mesi”

Scontri Polizia Vicenza

“Le donne e gli uomini della polizia di Stato, nonostante i sacrifici e gli orari massacranti, continuano a garantire un servizio essenziale per il funzionamento della democrazia”. Ma adesso sono un po’ stufi. Nel 2023, più di 54 milioni di persone sono state identificate, il lavoro è sempre puntuale e a volte pericoloso. Eppure il paradosso è che lo Stato non paga i servitori dello Stato. O meglio: non riconosce loro in tempo gli straordinari che, per legge, sono però di fatto “costretti” a prestare.

Lo denuncia il segretario generale provinciale dell’Fsp polizia, Giuseppe Camardi. “Oltre 100 milioni di ore straordinarie non sono state pagate per tutto il comparto, di cui oltre 50 milioni solo per la polizia”, dice a Nicolaporro.it. Tutti questi sacrifici, tra l’altro, incidono in maniera più o meno grave sulle famiglie ed appare giusto, quindi, rifondere il lavoro prestato con i dovuti emolumenti, seppur eccedenti la quota massima di straordinari pagati nelle varie mensilità”.

Spieghiamo come funziona: quando un agente del Reparto Mobile si trova nel bel mezzo di una operazione di gestione dell’ordine pubblico, tipo un corteo pro-Palestina, se il suo turno di lavoro finisce non lascia lo scudo, dismette l’elmetto e non ripone il manganello nella fondina: continua il suo lavoro, rischiando a volte pure la pellaccia, per portare a termine il servizio. Questi straordinari, di fatto obbligatori, finiscono però con l’essere pagati mesi e mesi dopo. In questo caso “siamo al primo trimestre del 2024”, ci spiega Camardi, e “ad oggi il pagamento delle ore eccedenti è fermo a 20 mesi fa”. “Non è tollerabile – aggiunge il segretario provinciale – che a un Poliziotto da una parte lo si obblighi  per legge a prestare attività lavorativa oltre l’orario ordinario di servizio, senza possibilità di esimersi, dall’altra non si provveda mensilmente al pagamento di quanto dovuto”.

Franco Lodige, 23 febbraio 2024

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