La guerra in Ucraina

La steccata di Meloni a Macron e Scholz

Zelensky vola a Londra, poi a Parigi per incontrare Macron e Scholz. Il premier italiano: “Parigi mina l’unità Ue”

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Più armi e più sostegno militare da parte dell’Europa. È questo il messaggio di fondo lanciato dal tour europeo del presidente Zelensky, dopo che nella giornata di ieri è volato a Londra per incontrare il primo ministro Sunak e Re Carlo, per poi salpare alla volta di Bruxelles, quando oggi pomeriggio parlerà al Parlamento Europeo.

Proprio ieri, sulle colonne del sito nicolaporro.it, raccontavamo di come il viaggio del presidente ucraino avesse una strategia ben delineata. Se la prima visita fuori dai confini dall’inizio della guerra, da parte del leader ucraino, è avvenuta a Washington il dicembre scorso (ovvero dall’alleato che maggiormente sta sostenendo economicamente e militarmente Kiev); Zelensky ha dato subito un’altra impronta: prima dell’Unione Europea, c’è sicuramente il Regno Unito. E anzi, prima di Bruxelles, ci sono pure Parigi e Berlino.

Nella serata di ieri, infatti, il leader ucraino ha incontrato Macron e Scholz nella capitale francese. Il messaggio è chiaro: le decisioni comunitarie devono prima passare sotto il vaglio delle due big Francia e Germania. Uno schema che era già stato riproposto pochi giorni fa, quando Berlino e Parigi parteciparono, insieme a Sunak e Biden, alla telefonata con il presidente Zelensky. Solo in un secondo momento, in zona Cesarini, fu anche interpellata Giorgia Meloni.

Per approfondire:

Il premier italiano, però, non ci sta, e ne manda a dire sia al leader francese, che al cancelliere tedesco. Il messaggio è tranchant: “L’invito di Zelensky a Parigi mi è parso inopportuno, mina l’unità europea”. E ancora: “Capisco le questioni di politica interna e la volontà di privilegiare le proprie opinioni pubbliche, ma in alcuni momenti farlo rischia di andare a discapito della causa”. Insomma, un tentativo lampante di smussare l’idea di Italia subordinata alle direttive che arrivano direttamente da Parigi e Berlino.

Meloni incontrerà Zelensky solo a margine del Consiglio Europeo in un bilaterale, ma il tentativo – l’ennesimo – di imporre un’Ue a sfondo parigino non può essere trascurato. Francia e Italia, infatti, vengono da settimane di vero e proprio gelo, dopo la sfiorata crisi diplomatica relativamente alla gestione dei migranti, in particolare dello sbarco su territorio francese dei migranti portati in Italia dalla ong Ocean Viking.

Per approfondire:

Ad oggi, il caso pare essere ancora al centro delle freddure tra Giorgia Meloni e Emmanuel Macron, visto che quest’ultima si è già recata in visita a Stoccolma, Bruxelles e Berlino, mentre Parigi rimane un enorme tabù. Dall’altra parte, però, la Francia potrà contare sulla presenza del big economico del continente, la Germania di Scholz. Eppure, anche Berlino dovrebbe stare attenta: quando il presidente francese parla di sovranità europea, vuol definire un’egemonia parigina sull’intera comunità. Un’egemonia che cercherà di assorbire inesorabilmente anche il potere tedesco.

Matteo Milanesi, 9 febbraio 2023

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