Un raid missilistico russo ha colpito la città di Sumy, in Ucraina, durante la mattina della Domenica delle Palme, il 13 aprile 2025. Due missili lanciati dalla Russia hanno devastato il centro cittadino, uccidendo almeno 34 persone e ferendone oltre 120, tra cui diversi bambini. Sette i minori tra i deceduti. Gli attacchi si sono concentrati sull’area dell’Università di Sumy: uno dei missili ha colpito un centro congressi del campus e l’altro un filobus affollato a pochi metri di distanza. Numerosi edifici, scuole e negozi circostanti hanno subito danni ingenti.
Testimoni e immagini del disastro
Dopo l’attacco, immagini e video diffusi hanno mostrato momenti di panico tra i passanti, tra cui persone che fuggivano dalle macerie e veicoli in retromarcia per evitare altre possibili esplosioni. I soccorritori sono stati impegnati per ore a scavare tra le macerie e a trasportare i feriti nei vari ospedali della città. Una delle immagini simbolo della tragedia è quella di una madre ferita che cerca di rassicurare la figlia in lacrime, anch’essa colpita.
Reazioni internazionali e accuse
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha descritto l’evento come “il peggior attacco contro i civili di quest’anno” e ha invitato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a visitare il paese per “vedere con i propri occhi ciò che Putin ha fatto”. Zelensky ha definito l’attacco un crimine deliberato, sottolineando che non ci si può fidare della Russia nei negoziati per il cessate il fuoco.
Donald Trump, a bordo dell’Air Force One, ha commentato l’accaduto definendolo “una cosa orribile“, aggiungendo però che “mi hanno detto che si è trattato di un errore”. Le sue dichiarazioni hanno suscitato reazioni contrastanti: il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha risposto che nessuna invasione può essere considerata un errore, poiché rientra in una strategia mirata di aggressione contro un Paese indipendente.
Condanna della comunità internazionale
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha classificato l’attacco come un crimine di guerra, mentre la ministra francese Jean-Noël Barrot ha sottolineato che questo evento conferma il disprezzo della Russia per la vita umana e le norme internazionali. Altre reazioni significative sono arrivate dalla ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock e dall’Alta rappresentante dell’UE Kaja Kallas, che hanno chiesto sanzioni più dure per fermare le azioni militari di Mosca. La presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha definito l’attacco un’azione “codarda e inaccettabile”.
L’invito di Zelensky a Trump
Volodymyr Zelensky ha dichiarato che il capo della Casa Bianca dovrebbe vedere di persona gli effetti devastanti della guerra sul popolo ucraino, tra cui civili, bambini e ospedali distrutti. Le sue parole segnano l’ennesimo appello rivolto ai leader mondiali per aumentare la pressione sulla Russia e trovare soluzioni concrete per fermare il conflitto. Intanto, l’Unione Europea e gli Stati Uniti continuano a lavorare su nuove misure diplomatiche e sanzionatorie contro Mosca.
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