Cronaca

Emergenza immigrazione

L’affare s’ingrossa: la giudice pro-migranti risponde a Meloni

Meloni migranti

“Il mio provvedimento è impugnabile con ricorso per Cassazione, non devo stare a difenderlo. Non rientra nei miei compiti. E poi non si deve trasformare una questione giuridica in una vicenda personale”. È con queste parole consegnate all’Ansa che Iolanda Apostolico, la giudice di Catania che di recente non ha convalidato il trattenimento di tre tunisini sbarcati a Lampedusa, sconfessando di fatto il decreto Cutro, risponde alle polemiche sollevatesi questa mattina dopo la pubblicazione dei suoi “trascorsi” social da parte del Giornale.

Decreto Cutro e la sentenza

Riassumiamo. Il decreto Cutro, che mirava ad accelerare le procedure di espulsione di migranti con scarse possibilità di ottenere asilo, è stato considerato illegittimo da Apostolico sulla base degli articoli 3 e 10 della Costituzione, oltre che in contrapposizione con le superiori norme europee, suscitando così una dura reazione da parte dei leader di centro-destra. Secondo il giudice “si deve escludere che la mera provenienza da un Paese sicuro possa automaticamente privare il richiedente asilo del diritto a fare ingresso nel territorio italiano per chiedere protezione internazionale”. Una decisione che secondo il Giornale potrebbe essere viziata dai post sui social condivisi dal magistrato, che non aveva nascosto simpatie per le cause delle Ong (tanti i like alle pagine di Open Arms, Possibile, Potere al Popolo e No Borders). Inoltre, nel 2018 aveva condiviso – ma senza commentarla – una petizione per la sfiducia di Salvini, da poco ministro dell’Interno. Sia il leader della Lega che Giorgia Meloni oggi hanno espresso il loro “stupore”, definendo “gravi” le notizie emerse ma “non sorprendenti”. Uno dei migranti il cui ricorso è stato accolto era già stato in Italia, è pregiudicato per furto aggravato eppure secondo il tribunale siciliano non può essere trattenuto nel centro per il rimpatrio veloce appena varato dall’esecutivo.

L’Anm difende la giudice pro migranti

La presa di posizione dei premier e del vicepremier ha scatenato la reazione delle associazioni di categoria. L’Anm catanese ha immediatamente risposto a queste affermazioni, esprimendo il suo sostegno ad Apostolico, sottolineando che ha agito “nel rispetto delle leggi”. Il presidente Alessandro Rizzo ha respinto le accuse rivolte alla giudice e ha invitato a un miglioramento delle modalità di comunicazione tra governo e giudici. E lo stesso ha fatto Eugenio Albamonte, l’ex segretario di Area, secondo cui siamo di fronte ad una “aggressione” mediatica perché è “indegno scavare nella vita privata dei giudici” anziché “percorrere la strada delle impugnazioni”. “Questi sono comportamenti non degni di una democrazia – ha detto – Cè una involuzione molto forte del governo attuale nel rispettare il ruolo della magistratura”.

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