Politica

“Lasciamo il seggio alla Salis”, “No”. In Avs già litigano per Ilaria

Il dilemma della sinistra: se l’attivista detenuta in Ungheria non ottiene abbastanza preferenze, potrebbe rimanere fuori. La proposta di Massimiliano Smeriglio

Ilaria Salis con fratoianni e bonelli

Messa in cassaforte la candidatura, e pure i domiciliari, papà Salis e la maestra Ilaria si trovano di fronte ad un nuovo dilemma: siamo sicuri di riuscire ad ottenere le preferenze necessarie ad ottenere un posto al sole all’Europarlamento? La elezioni europee sono una tonnara, nel vero senso del termine. I partiti gareggiano col proporzionale e chi prende un voto in più può far scattare un seggio, con le relative gioie per il fortunato vincitore. Ma la guerra è anche interna ai singoli partiti: a conquistare il volo d’andata per Bruxelles saranno i candidati che otterranno più preferenze indipendentemente dal posto in lista. E non è detto che Ilaria Salis, che conduce la campagna elettorale dagli arresti ungheresi, riesca con la notorietà guadagnata suo malgrado a fare meglio dei colleghi di partito impegnati sul territorio.

Piccolo problema: niente seggio, niente immunità parlamentare. Il dilemma se l’è posto Massimiliano Smeriglio, leader della sinistra, parlamentare uscente ex Pd e ora candidato con Avs “in nome del pacifismo”. Spieghiamo: Ilaria Salis è candidata come capolista nel Nord Ovest e nelle Isole, due dei cinque collegi in cui è divisa l’Italia per le Europee. In Piemonte, Val d’Aosta, Lombardia e Liguria dovrà vedersela con Ignazio Marino, un altro nome di peso di Avs, primo in lista, e con lo stesso Smeriglio. Nelle isole viene dopo Leoluca Orlando. Bonelli e Fratoianni, se superano il 4%, metteranno insieme dai 3 ai 4 seggi, di cui uno sicuramente nel Nord Ovest. Dunque risultare il più votato nel proprio collegio può significare molto.

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Ecco perché Smeriglio ha suggerito ai colleghi di farsi da parte per far passare Ilaria, nel caso in cui lei non riuscisse a conquistare abbastanza preferenze. “Abbiamo un vincolo di solidarietà verso questa nostra compagna che è ostaggio di Orban, mentre noi siamo liberi – dice – Se qualcun altro dovesse prendere un voto in più, deve lasciarle il seggio perché è troppo importante rispetto alla battaglia che ci siamo assunti”.

Sia Ignazio Marino che Leoluca Orlando, però, fanno orecchie da mercante. “Per Ilaria il seggio scatta sicuramente nel Nord Ovest, è stata candidata giustamente nella circoscrizione più sicura”, risponde Orlando facendo finta che il discorso non lo riguardi. Lo staff di Marino invece sbatte la porta in faccia: chi vince va Bruxelles.

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