Politica

Ilaria Salis ai domiciliari, quello che la sinistra non vuole accettare

© kanchanachitkhamma tramite Canva.com

A questo mondo succedono delle cose incredibili: succede che nonostante il presunto “fascista”, il filo putiniano Viktor Orban, ormai noto come l’uomo più cattivo dell’Europa, sono stati concessi gli arresti domiciliari ad Ilaria Salis. E menomale che il presidente magiaro controllava la magistratura ungherese.

Sapete già cosa ne penso: 15 mesi di carcerazione preventiva sono assurdi, ma di fronte ai commenti di oggi non posso fare finta di nulla. Sì, perché la cronaca è stupenda: non ci vogliono proprio stare al fatto che nel Paese di Orban siano stati concessi i domiciliari, e quindi sostengono sia stato costretto a farlo per la pressione dell’opinione pubblica italiana, cioè di quei quattro scappati di casa che urlavano alle manifestazioni dei collettivi.

Leggi anche:

Antonio Tajani, invece, ripete che è stata una silenziosa operazione di diplomazia, mentre il padre di Salis fa finta che il governo italiano non abbia fatto nulla. Insomma, c’è questo tira e molla per chi si deve attribuire il merito della scarcerazione della Salis, perché nessuno può accettare l’idea che i giudici ungheresi abbiano deciso in perfetta autonomia. Non è possibile, perché in questi mesi hanno costruito l’idea di una magistratura ungherese talmente dipendente da Orban.

Ho poi letto una ricostruzione straordinaria: secondo alcuni, se Salis fosse stata eletta senza essere domiciliari sarebbe stato un problema per Orban. Questi sono veramente matti.

Nicola Porro, dallla Zuppa di Porro del 16 maggio 2024

Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).

www.nicolaporro.it vorrebbe inviarti notifiche push per tenerti aggiornato sugli ultimi articoli