Politica

L'assurda polemica

Letta perde la bussola: “Viva le devianze dei giovani”

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Enrico Letta deve aver perso la trebisonda. A forza di cercare un motivo per attaccare Giorgia Meloni, anziché pensare a qualche programma per il Paese, finisce pure per inneggiare alle devianze giovanili, cioè ad alcol, droghe e violenza. Non è uno scherzo, lo precisiamo subito. Il tweet di Enrico-il-segretario è lì a testimoniare l’ennesimo scivolone dopo il campo largo che s’è ristretto tipo calzini in lavatrice e candidati under 35 dai post antisemiti o che inneggiano all’Urss.

La storia è questa, in sintesi. Oggi la Meloni ha lanciato le proposte di FdI per i giovani. L’obiettivo, diceva, è quello di dare uno stile di vita alternativo alle varie baby gang, ai ragazzi che iniziano a drogarsi giovani, che si perdono nella violenza e nella criminalità. Il tutto tramite lo sport. FdI prende ad esempio il caso dell’Islanda che “negli anni ’90 era la Nazione europea con il più alto tasso di consumo di droghe, alcol e tabacco tra giovani e giovanissimi”. Dopo aver fatto leva sullo sport, ecco che le cose sono cambiate. In meglio. Secondo la Meloni, molti giovani “sono finiti per essere inghiottiti dalle devianze che affliggono i nostri ragazzi quando vengono lasciati soli”. Ed ecco la pietra dello scandalo: la parola “devianze”.

Nessuno a dire il vero se ne accorge finché Enrico Letta (o chi per lui) non prende il cellulare, fa accesso all’account Twitter e lancia il seguente cinguettio: “Lo penso e lo dico: viva le devianze”. E giù a seguire una pletora di tweet dei piddini sulla stessa linea. Ne riportiamo qualche esempio. Per Laura Boldrini combattere le devianze sarebbe roba da “ventennio”. Alessandro Zan fa di meglio, leggendoci un qualche attacco al mondo Lgbt: “Prima il no urlato contro la presunta “lobby lgbt” davanti ai neo franchisti, ora il contrasto alle “#devianze” per crescere “nuovi italiani sani e forti”. È il vocabolario di Giorgia Meloni a svelare in modo chiaro il programma della destra”. Il tutto condito dalla spiegazione finale di Letta: Evviva le devianze, la forza delle società è data dalla ricchezza delle diversità”.

Il problema è che non c’è nulla di positivo nella “devianza minorile”. Se non si fida di noi, Enrico Letta dia una lettura al sito del dipartimento per la Famiglia, certificato governativo, dove c’è una sezione dedicata alla “devianza minorile”. Oppure chieda al Direzione Centrale della Polizia Criminale, citofonare Lamorgese al Ministero dell’Interno, dove hanno realizzato un intero studio su questi fenomeni. La definizione è complicata, roba sociologica. Ma comunque nulla per cui festeggiare. Letta mi sa che ha perso un’occasione per non twittare.

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