Frutto di un compromesso tra assolutismo e liberalismo, tra “principio monarchico” e “principio rappresentativo”, la Carta francese del 1814 riproduceva nei suoi tratti essenziali la forma costituzionale della monarchia britannica nella sua purezza, pur senza registrarvi le evoluzioni che avevano condotto il sistema parlamentare verso la modernità.
Superati dunque i residui dell’antico monarchismo, questa Carta inaugurò la stagione che avrebbe prodotto il costituzionalismo “liberale conservatore” e, insieme alla Carta del 1830 che segnerà la transizione verso la concezione orleanista del potere, diede forma a quell’ordinamento della monarchia limitata che fu un riferimento nell’Europa continentale del XIX secolo per i Paesi che vollero dotarsi di costituzioni scritte, ivi incluso lo Statuto Albertino del Regno di Sardegna.