Politica

Lite tra Conte e Di Maio, Sallusti: “Vi dico chi è il vero usurpatore”

I Cinque Stelle sono vicini ad implodere. Forse il Big Bang sarebbe dovuto esplodere già qualche tempo fa, quando crollò il governo Conte II e il Movimento decise comunque di votare la fiducia a Mario Draghi permettendo a Luigi Di Maio di proseguire la sua avventura di governo. Oppure il bubbone sarebbe potuto scoppiare durante l’elezione del presidente della Repubblica, quando il ministro degli Esteri mise in seria difficoltà Giuseppe Conte sull’elezione della Belloni al Colle e di fatto giocò una partita differente per il Quirinale. Invece i nodi arrivano al pettine ora, adesso che i grillini si apprestano a votare sulla regola (in teoria principio fondativo del Movimento) che limita a due ricandidature i mandati massimi dei “portavoce” in Parlamento.

Ieri Beppe Grillo ha fatto sponda a Conte, chiedendo di mantenere la regola aurea del limite di doppio mandato. Di Maio non ne è convinto, parla di un Movimento che guarda indietro ed è mosso dall’odio personale e pare stia brigando per farsi un partito tutto suo. Magari capace di guardare al centro e conquistare la parte più moderata dell’elettorato che fu del VaffaDay.

Di certo c’è che Conte e Di Maio ormai si mal sopportano. Chi ha ragione? Per Alessandro Sallusti “Conte è uno che si è trovato per caso in Champions League e adesso si trova in tribuna e rosica da morire”. “Si è accomodato sulle stanze del potere e ha lottizzato le partecipate pubbliche, la Rai, ha fatto cose strane con l’America di Trump… – ha aggiunto – e adesso viene a dirci che le stanze del potere gli fanno schifo? Gli fanno schifo perché non ci sta più. E non ci tornerà più”.

Definendo Conte un “usurpatore”, Sallusti ha spiegato che le due vere anime del M5S sono Di Maio e Di Battista. Per un motivo sconosciuto ai più “Grillo ha preso altre strade e si è affidato a Conte, che però non ha un seguito dentro il Movimento Cinque Stelle“. Di Maio, invece, non sarà Superman e non avrà tanti voti oggi, però quando guidava i grillini era riuscito a portarli a Palazzo Chigi. “A me fa ridere Conte che dice ‘Di Maio è entrato nei palazzi del potere’. No, è lui che c’è entrato, è stato buttato fuori e ci saresti voluto rimanere dentro abbarbicato”.

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