Commenti all'articolo Radicalismo islamico e diritto penale (Vincenzo Riganti)

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Eugenio Franzoni
Eugenio Franzoni
17 Ottobre 2019, 19:50 19:50

radicali modifiche sulla circolazione delle armi? evidentemente carissimo Porro, non hai idea di Quanto ti stai sbagliando tu e chi ha scritto il libro! Almeno in Italia la circolazione delle armi legalmente detenuta é sottoposta a controlli severissimi. Considera che basta che qualcuno ti denunci ( magari una moglie che sta divorziando) per minacce, o che risulti superiore al minimo consentito il tuo tasso alcolemico mentre guidi, che tutte le armi che sono in tuo possesso ti verranno sequestrate, e molto difficilmente, anche se verrá dimostrata l’insussistenza della denuncia per minacce, o dopo aver fatto sedute psicoterapiche per rientrare dalla supposta dipendenza da alcoolm tu riuscirai a riaverne il permesso di detenzione. Al contrario se vuoi avere armi, anche quelle considerate “da guerra” come ad esempio un HK47, magari non fabbricato in Russia, ma solo in Cina, con poche centinaia di euro a Forcella (Na) o in qualche quartiere di Roma o Milano, non ti sará difficile procurartelo e detenerlo illegalmente, magari a scopi terroristici o criminali.

Eugenio Franzoni
Eugenio Franzoni
17 Ottobre 2019, 19:23 19:23

io che non sono credente in nulla, dovrei essere impiccato dagli islamici? bene, che ci provino e ne manderó avanti diversi a farmi strada per il paradiso di allah…. ahahah….

adl
adl
7 Giugno 2019, 11:00 11:00

Senza nulla togliere al valore dello studio sintetizzato poi nel libro di Riganti, io prendendo spunto dal titolo di questo suo post, Porro, aspetto con impazienza un coraggioso storico che metta per iscritto la questione titolandola in modo appena appena diverso, cioè così: LO STATO ISLAMICO E GLI ORRORI DELL’OCCIDENTE.
Mi riferisco agli orrori che riguardano l’ inerzia di un apparato militare che è sintetizzato da alcune piccole cifre contabili: spese annuali della NATO circa 850 miliardi di € l’anno, spese per la difesa dei soli STATI UNITI circa 600 mld di dollari l’anno. Queste immense risorse non sono bastate per aver ragione del genocidio perpetrato dallo Stato Islamico nei confronti dei cristiani d’oriente, degli yazidi e dei mussulmani non allineati. I CONTI NON TORNANO e OTAN UE è in pessima compagnia nella squadra dei complici. Lo si vede chiaramente dall’ambiguità e dall’ipocrisia, relative alla questione dei Jihadisti europei in Siria.

rocco
rocco
7 Giugno 2019, 10:30 10:30

Correva il decennio 1979-1989, in piena guerra fredda, i sovietici invasero l’Afghanistan per sostenere il governo comunista. I mujaheddin, oppositori del governo, furono sostenuti da un ampio fronte di paesi, ovviamente oppositori dell’Unione Sovietica, in testa a tutti gli Stati Uniti che rifornivano i ribelli dei temutissimi Stinger che abbattevano come mosche gli elicotteri russi. I mujaheddin erano in prevalenza raccolti in formazioni islamiche e gli americani non fecero altro che dar forza al fondamentalismo. Gli USA, per combattere i russi, aiutarono e finanziarono (consapevolmente o inconsapevolmente non si saprà mai) un giovane ricco saudita di nome Osama bin Laden. In quel periodo facevano comodo le formazioni islamiste per combattere il nemico russo. Ecco da dove nasce la forza del fondamentalismo islamico. Storia che si è ripetuta puntuale con i conflitti in Siria ed in Libia, dove per abbattere i regimi filo russi (Gheddafi e Assad) gli stati occidentali non si sono fatti scrupolo di utilizzare allo scopo le milizie islamiste. L’Isis faceva gran comodo per abbattere Assad, e di fatti le loro azioni furono propagandate senza censura attraverso i social per consentire il reclutamento mondiale di combattenti. Gli attentati eseguiti in occidente servivano allo scopo di confermare una elevata potenza militare e le reazioni furono blande ed inefficaci. Era la dottrina Obama: non impegnarsi direttamente, ma far fare il… Leggi il resto »

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