Lo strano caso dei positivi “a scoppio ritardato”

La casistica numerosa di episodi piuttosto strani sui tamponi…

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Ultime notizie sul Covid: lo Stato ha perso la bussola – e la partita, gioco, incontro. Sono sempre di più, infatti, i contagiati a scoppio ritardato: come sarebbe? Sarebbe che uno improvvisamente avverte dolori alle ossa, raffreddore, stanchezza, a volte febbre più o meno alta, insomma tutti i sintomi della cara vecchia influenza; si fa un tampone: negativo, se ne fa un altro, per sicurezza: negativo. Dopo qualche giorno smaltisce, si sente meglio, guarisce, esce, ma, vuoi per pignoleria, vuoi perché gli amici, i colleghi, gli estranei sui social gli dicono di non fidarsi, si spara un terzo tampone: positivo. Così scopre di essere stato “male” solo quando si sente di nuovo bene, figura soggetto al virus ma come onda lunga, come scia: era sano quando era “malato”, è malato quando si sente sano: la favola finisce col positivo che, saltellante di salute e di felicità, va a farsi dare il greenpass. E tutti vissero immuni e contenti.

Il cronista raccoglie una casistica sempre più nutrita, e questo porta a concludere che:

1. i sistemi di rilevazione sono, più che cabalistici, oroscoponi;

2. ci si infetta praticamente tutti;

3. si gira tamponati e greenpassati sicuri di essere negativi mentre non lo si è e così si infettano gli altri;

4. molti, non tamponandosi affatto, non lo sapranno mai;

5. salvo casi rari e malaugurati, chi si scopre febbricitante ma (falsamente) negativo finisce per curarsi alla buona, come si usava fino a un paio d’anni fa, Aspirine, letto e sudare;

6. molti, dopo la suddetta esperienza, si convinceranno che si guarisce più o meno spontaneamente e trarranno le loro conseguenze sull’obbligo vaccinale assoluto e perenne;

7. le file chilometriche davanti alle farmacie si tingono di nuovi colori, dal grottesco al noir al tragicomico alla commedia all’italiana;

8. le multe per chi non si ri-ri-rivaccina a questo punto da infami diventano un sacco, una ruberia a mal salva con l’unico scopo di far cassa.

Conclusione: lo Stato è totalmente alla deriva. Come volevasi dimostrare. Lo Stato, che dovrebbe sapere, consigliare per il meglio, arginare, spiegare, si fida dei controlli e dei meccanismi che impone secondo logica punitiva, ma che servono a poco meno di niente; e sulla base di queste rilevazioni del tutto campate per aria, tiene chiuso il Paese a oltranza e lo soffoca di parole in libertà.

La conclusione della conclusione è un corollario: lo Stato è bugiardo, e il presidente del Consiglio, bongré malgré, avalla un’autentica farsa fin da quando assicurava che il greenpass (e quindi il vaccino) garantiva di trovarsi fra sani (e i refrattari, di conseguenza, andavano massacrati con ogni mezzo, alla Macron); oggi è la stessa cosa, se non peggio, anche se Draghi messo alle strette si chiude in clinch: “Allo stato quelle erano le conoscenze…”. Non era vero “allo stato”, e non è mai stato meno vero di adesso. La vera verità è che qui ci si contagia allegramente senza saperlo, anzi con garanzia del contrario, salvo scoprirsi ex positivi che nel frattempo hanno contagiato ex negativi che a loro volta ne contageranno di nuovi, in una catena di san Mario del tutto sconcertante.

Su quali basi, pertanto, i notiziari riferiscono delle centinaia di migliaia di positivi al giorno? Dei ricoverati, ossia dei malati veri, gravi? Dei deceduti? Dei guariti? Con quale attendibilità, se il sistema dei tamponi a effetto ritardante finisce per complicare le cose, mistificare la comprensione e aggravare la diffusione? E con quale coraggio si accaniscono ancora sui non vaccinati, posto che gli hanno impedito letteralmente di vivere? Non basta ancora? Debbono deportarli, come pretende il luminare Miozzo? Tutti sui vagoni piombati dalla seconda dose in giù?

Ma se non sono neanche in grado di distinguere fra positivi e negativi, fra ammalati, guariti, immunizzati e via analizzando. Senza dire che più ci si risolve per il sacro elisir e meno si risulta protetti. Insomma lo sbando più totale: siamo alla lotteria di Capodanno, in senso sanitario. Con buona pace di Martina, l’infermiera influencer. Tutti risvolti che governo, comitato e cabina di regia (brrr…) sanno bene, ma si guardano dal rivelare, et pour cause.

Però complicano tutto, paralizzano tutto, vietano tutto, richiudono tutto, così mettono al sicuro l’Italia.

Max Del Papa, 10 gennaio 2022

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