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Lockdown, le giravolte di Sala viste dall’estero

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Speciale zuppa di Porro internazionale. Grazie a un nostro amico analista che vuole mantenere l’anonimato, il commento degli articoli tratti dai giornali stranieri.

Con una certa evidenza il Financial Times, in un articolo del 20 aprile firmato dalla giornalista che segue Milano Silvia Sciorilli Borelli e da Leslie Hook della redazione centrale, riporta le dichiarazioni del sindaco di Milano Giuseppe Sala sulla proposta di riapertura graduale di Milano e Lombardia alle attività produttive avanzata dal presidente della Regione. La Sciorilli Borreli e la Hook innanzi tutto ricordano il lockdown della Lombardia uno dei luoghi più colpiti dal Coronavirus in tutto il mondo.

E poi aggiungono “Six weeks on, with the Imf warning of a 9 per cent hit to Italy’s already struggling economy, the governor of Lombardy from Matteo Salvini’s League has led calls for an end to the strict lockdown and for businesses across Italy to reopen on May 4. But Giuseppe Sala, the independent centre-left mayor of Milan, Italy’s industrial and financial hub, said the plan being pushed by the governor, Attilio Fontana, would be dangerous” – Sei settimane dopo il lockdown, con il Fmi che avvisa di una possibile caduta del 9 per cento di un Pil italiano già sofferente, il presidente della Lombardia esponente della Lega di Matteo Salvini ha chiesto di metter fine a un blocco particolarmente duro per il mondo produttivo, a iniziare dal 4 maggio. Ma Sala, sindaco di centrosinistra di Milano, principale centro industriale e finanziaria d’Italia, ha detto che il piano proposto da Fontana sarebbe pericoloso.

Insomma di fronte alle dichiarazioni saliane anche simpatetiche giornaliste di un quotidiano molto antisalviniano appaiono perplesse. E scrivono di come Sala “in February was encouraging businesses and individuals to carry on despite the virus out break” incoraggiasse il mondo economico e gli individui a darsi da fare nonostante il virus fosse scoppiato. Citano la sua ultima “grande proposta”: “asked the national government to finance the purchase of electric bicycles” ha chiesto al governo di finanziare l’acquisto di biciclette elettriche. Purtroppo scordano l’altra grande battaglia (vittoriosa) di Sala per consentire che i pennarelli fossero venduti nei supermercati cittadini.

E concludono, riportando una sintesi poca simpatetica delle opinioni di un settore importante della capitale lombarda: “Members of Milan’s banking community have also warned that keeping restrictive measures in place for too long increases the likelihood of both private and corporate customers being unable to repay their loans once the six-months freeze on instalments, put in place by the government, ends in the autumn”  – esponenti del mondo bancario milanese hanno fatto presente che mantenere regole troppo restrittive per un tempo troppo lungo aumenta la probabilità che sia clienti privati sia imprese non siano in grado di ripagare le rate dei mutui congelate dal governo fino alla fine dell’autunno.

Al termine dell’articolo la principale domanda che ci si pone è: perché il sindaco di una città importante come Milano sente il bisogno di essere ridicolo anche all’estero?

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