Cronaca

L’oltraggio a Sergio Ramelli: “È stato vittima di bullismo”

Ramelli © STILLFX tramite Canva.com

Sull’omicidio di Sergio Ramelli alcune tra le principali testate giornalistiche italiane hanno qualche problema di memoria: Corriere, ad esempio, scrive su Instagram che Ramelli è stato vittima di bullismo. E invece no, il bullismo non c’entra nulla, e bisogna dirlo con assoluta chiarezza: Sergio Ramelli a 18 anni è stato aggredito mortalmente da militanti di estremisti di sinistra.

“Bisogna contestualizzare quegli anni”, “era un fascista”, o ancora “è un caso fortemente strumentalizzato dalla destra”.
Tutte frasi che avrete sentito o letto almeno una volta nell’ultima settimana in riferimento all’efferata uccisione di Sergio Ramelli. Perché nonostante da quell’agguato infame siano passati 50 anni, una buona fetta dei giornali che strizzano l’occhio alla sinistra preferisce dribblare la storia, colpevolizzare più il periodo violento degli estremismi, millantare strumentalizzazioni da parte del governo, quasi finire per giustificare un vile omicidio.

E, a ben guardare, questo modus operandi non si applica soltanto alla vicenda Ramelli. La sinistra ha un problema sistemico nel riconoscere gli efferati crimini commessi dai suoi predecessori: la strage di Acca Larentia, i massacri delle Foibe e tanti altri casi.

Per i figli politici dei comunisti, chi commemora le vittime dei casi sopra citati non è mai un moderato che riconosce gli orrori perpetrati dagli estremismi di qualsiasi colore, ma è sempre classificabile come un novello fascio che coglie la palla al balzo per gettare discredito verso il bene assoluto, verso la sinistra.

Ebbene, se si arriva anche solo vagamente a giustificare l’uccisione, a colpi di chiave inglese fino a sfondargli il cranio, di un ragazzo di 18 anni poiché colpevole di aver scritto un tema contro le Brigate Rosse, significa solo una cosa: una parte di sinistra non ha ancora fatto i conti con la storia.

Alessandro Bonelli, 17 marzo 2025

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