Cronaca

L’orrore del secolo, atto secondo: “Anche io sedata e stuprata”

Caroline Darian, figlia di Gisèle e Dominique Pelicot, presenta denuncia contro il padre condannato per le violenze alla moglie

Si aggrava la posizione giudiziara di Dominique Pelicot, l’uomo condannato a 20 anni di prigione per aver drogato a sua insaputa la moglie Gisèle e fatta poi violentare da sconosciuti nella cittadina di Mazan (Vaucluse), dove vivevano.

Caroline Darian, figlia di Gisèle e Dominique Pelicot, ha presentato una denuncia contro il padre presso la procura di Versailles  per stupro, tentato stupro e violenza sessuale. Ha inoltre sporto denuncia per “somministrazione di una sostanza che può compromettere il giudizio al fine di commettere stupro o violenza sessuale”, ovvero per somministrazione di sostanze chimiche.

Darian, oggi 45enne, non ha mai smesso di ripetere che era la “grande dimenticata del processo Mazan” perché non è stata riconosciuta come vittima del padre, mentre sul disco rigido di Dominique Pelicot sono state scoperte foto che la ritraevano priva di sensi e con indosso della biancheria intima che non riconosceva.

Pelicot, condannato per aver diffuso immagini di Caroline scattate a sua insaputa, ha sempre negato di aver commesso alcun atto incestuoso nei confronti della figlia.

Se le accuse dovessero essere confermate, Dominique Pelicot potrebbe vedere la sua pena in carcere aggravarsi perché ai sensi dell’articolo 222-30-1 del Codice penale “somministrare a una persona, a sua insaputa, una sostanza che può alterarne il giudizio o il controllo delle azioni, al fine di commettere uno stupro o un’aggressione sessuale nei suoi confronti è punito con cinque anni di reclusione e una multa di 75.000 euro”.

Darian che ha pubblicato il libro “Pour que l’on se souvienne”, scritto durante il processo al padre, ha affermato ai media francesi che la sua è una battaglia importante non solo per sé stessa ma per tutte quelle vittime che hanno sperimentato la “sottomissione chimica” e che sono rimaste nel silenzio per paura di non essere credute o per vergogna.

Cristina De Palma, 7 marzo 2025

Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).