A me Lucio Corsi piace. La sua non è una semplicità costruita. Lui è così e lo percepisco dalla pace che trasmette quando parla e quando canta.
Mi ricorda moltissimo Renato Zero, per la sua magrezza ma anche per l’eccentricità nel mostrarsi in pubblico e il fatto che, come Renato, si cuce i vestiti e si trucca da solo. Ma soprattutto credo che, come Zero, regalerà stupende canzoni/poesie.
Un giorno lessi che Achille Lauro si paragonava proprio a Renato Zero, feci un sorriso per non lacrimare. Lucio Corsi è diverso, lo senti, lo vedi che punta soprattutto sull’interpretazione. Renato Zero è, prima di tutto, un attore, un cantastorie che riesce a trasmettere il suo pensiero, la sua anima, la sua forza e la sua fragilità. In Corsi vedo tutto questo. E sono contento che stia avendo il successo meritato con una canzone definita da tanti antica e fuori tempo.
Sarà, ma sono convinto che anche la Generazione X abbia bisogno di ritrovare un po’ di emozione all’interno di un semplice testo che sicuramente li rappresenta: una situazione, un momento, un frammento di vita che ci è capitato e che sicuramente capiterà a qualcun altro. Insomma, Lucio Corsi resisterà nel tempo e non sarà solo un abbaglio momentaneo destinato a diventare una meteora.
Per cui posso solo augurare all’artista buon Eurovision e rendi grande l’Italia.
Beppe Fantin, 1 marzo 2025