Scuola

Ma quale fascismo: bocciare gli studenti cafoni è sacrosanto

Il Guardian prende un abbaglio: scambia il voto in condotta per repressione mussoliniana. Ma la scuola deve educare al rispetto

© JasonDoiy tramite Canva.com

Colossale abbaglio per i progressisti d’oltremanica del Guardian. Commentando la notizia dell’approvazione da parte della Camera dei deputati del Ddl Valditara sul voto in condotta, l’autorevole quotidiano britannico incappa in un clamoroso scivolone.

Stando all’opinabile punto di vista della testata inglese, il provvedimento voluto dall’esecutivo di centrodestra per restituire dignità e autorevolezza agli insegnanti e responsabilizzare gli studenti ad assumere comportamenti adeguati e rispettosi dell’autorità scolastica rappresenterebbe un banalissimo rigurgito di mussoliniana memoria. “La politica dei voti per la condotta è simile alla misura introdotta dal governo fascista di Benito Mussolini nel 1924, e conferisce alle scuole il potere di bocciare gli studenti basandosi esclusivamente sul loro comportamento”, si legge dalle colonne del quotidiano britannico. “L’Italia rilancia la politica di bocciatura degli alunni maleducati per riportare il rispetto”, titola l’articolo in questione, che etichetta prontamente Giuseppe Valditara come “ministro dell’Istruzione del governo di estrema destra di Giorgia Meloni”.

In pratica, secondo la singolare ricostruzione operata dai britannici del Guardian, con l’approvazione del Ddl Valditara l’Italia sarebbe di colpo ripiombata indietro di un secolo, al tempo del Ventennio. Come se disciplina, educazione e rispetto fossero dei concetti appannaggio esclusivo della cultura fascista. Come se non fosse assolutamente normale, per un’istituzione qual è la scuola, cercare di fare osservare delle norme di comportamento basilari idonee a tutelare l’incolumità dei propri lavoratori, a promuovere il rispetto verso se e verso il prossimo e a formare dei buoni cittadini, oltre che dei bravi studenti.

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Ma evidentemente no, a ben vedere nulla è più ne scontato ne normale. Col rapido dilagare della dottrina dell’ipertutela a tutti i costi, che poi si traduce puntualmente in maleducazione, incultura e livellamento verso il basso, all’autorità scuola è richiesto di abdicare al proprio ruolo e alle proprie funzioni per prostrarsi completamente dinanzi alle somme logiche del progressismo dominante di matrice woke.

Succede così che il rispetto venga fuso e confuso con l’autoritarismo e l’educazione con la repressione. Sulla base di tali fuorvianti convinzioni, risulta fin troppo semplice alzare la voce per urlare al pericolo di una deriva autoritaria e denunciare affannosamente il ritorno del demone fascista ad ogni piè sospinto. Sebbene poi, nei fatti, si tratta soltanto delle solite schizofreniche allucinazioni tipiche di chi è in preda a psicosi da disturbo delirante.

Almeno in questo, i giornalisti della testata britannica hanno dimostrato di essere molto simili ai nostrani progressisti in salsa tricolore. Proprio come gli italici antifà, anche gli inglesi del Guardian sembrano ingiustificatamente ossessionati dalle incontenibili scorribande di inesistenti camice nere e dalla restaurazione di una lontana stagione ormai consegnata alla storia da quasi un secolo.

Salvatore Di Bartolo, 28 settembre 2024

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