Appunti sudamericani

Maduro vuole invadere la Guyana

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Maduro Guyana © Derek Brumby e PetiaDizain tramite Canva.com

Il Brasile ha rafforzato la sua presenza militare al confine con il Venezuela e la Guyana. Motivo? La crisi innescata da un referendum proclamato dal dittatore Nicolás Maduro per annettersi l’Esequibo, un territorio che appartiene alla Guyana. Il voto scontato si terrà dopodomani a Caracas mentre il Venezuela ha già mobilitato un ingente quantitativo di soldati e alcuni funzionari brasiliani ritengono che Maduro potrebbe annettere l’Esequibo, regione rivendicata dalla dittatura venezuelana che rappresenta il 65 per cento della Guyana ma, soprattutto, è ricchissima di petrolio e minerali rari. «Il nostro ministero della Difesa sta monitorando la situazione», ha fatto sapere Brasilia e, secondo la Folha de São Paulo di ieri, il ministero degli Esteri verde-oro sarebbe assai preoccupato. Qui per leggere l’articolo integrale, pubblicato oggi su Il Giornale.

Cuba, nonostante la crisi che affama la sua popolazione, vuole acquistare missili a lungo raggio Polonez dalla Bielorussia

Si tratta di missili con una gittata fino a 300 chilometri. Una delegazione militare bielorussa – guidata dal colonnello Valery Revenko, capo del Dipartimento di cooperazione militare internazionale e assistente del ministro della Difesa della Bielorussia per la cooperazione militare internazionale – è stata ricevuta a Cuba dal capo di stato maggiore dell’esercito cubano, maggiore generale Roberto Legrá Sotolongo. I missili a lungo raggio Polonez sono progettati per attacchi di precisione contro mezzi corazzati nemici, aeroporti e altri obiettivi, hanno proiettili calibro 301 millimetri e possono attaccare fino a otto bersagli contemporaneamente in un’area fino a 400 chilometri quadrati a velocità di 2.500 km/h combinate con una piccola superficie riflettente, che li rende estremamente difficili da intercettare dai sistemi della difesa antiaerea, hanno spiegato i media russi. Recentemente, il primo ministro cubano Manuel Marrero Cruz ha visitato la Bielorussia dove ha firmato una serie di accordi.

Bolivia: il fuoco devasta più di 100mila ettari di foreste indigene

Lo ha denunciato la Centrale dei Popoli Indigeni di La Paz.

Perù: Alberto Fujimori, condannato per crimini contro l’umanità, potrebbe essere rilasciato dopo 16 anni di carcere.

Nel Natale del 2017, in quello che poi si rivelò uno scambio di “favori” per evitare il suo impeachment, l’allora presidente del Perù Pedro Pablo Kuczynski concesse la grazia a Fujimori. Nell’ottobre dell’anno successivo, un giudice annullò la grazia umanitaria e, dopo 100 giorni di ospedale, l’ex presidente tornò in carcere. Ora la Corte Costituzionale ha concesso l’ok alla grazia a Fujimori, condannato a 25 anni per i massacri di Barrios Altos e La Cantuta negli anni ’90 e l’ex presidente potrebbe essere liberato nei prossimi giorni.

Paolo Manzo, 1° dicembre 2023


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