La Ripartenza

Mazzoncini: “Ecco il modello che salverà l’Africa dai rifiuti”

L’Amministratore Delegato di A2A ai microfoni di Nicolaporro.it

Le città del futuro prossimo? Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A, le immagina “sicuramente molto più elettriche di oggi”. Le traiettorie della transizione ecologica, del resto, portano anche in quella direzione e la vera sfida – aggiungiamo noi – è quella di arrivare all’obiettivo della sostenibilità in maniera intelligente. Senza imposizioni contrarie al buon senso e al portafoglio. Mazzoncini, protagonista della Ripartenza 2024 di Milano, ha quindi spiegato ai nostri microfoni proprio quali siano le prospettive future in campo energetico.

“La decarbonizzazione ci porta ad avere più elettrone e meno molecola. Oggi solo il 20% è elettrone, con la molecola ci spostiamo – con il gasolio o la benzina per le automobili – o ci scaldiamo col gas. Domani avremo automobili elettriche, pompe di calore e piani a induzione. Quindi stiamo molto lavorando per incrementare la potenza delle nostre reti elettriche per avere più rinnovabili”, ha osservato.

Certo, al momento molti cittadini faticano a vedere i vantaggi di questo cambiamento e temono che, alla fine, saranno proprio loro a pagare i costi della transizione. Al riguardo, però, Mazzoncini ha offerto un punto di vista incoraggiante. “Più ci avviciniamo al 2050 e più la CO2 costerà; quindi in realtà può darsi che, in una fase di transizione, occorrano un po’ di sostegni e credo che questo sia anche un tema all’attenzione del governo. Però sul medio periodo sicuramente l’elettrificazione farà risparmiare tutti”, ha affermato con convinzione l’amministratore delegato di A2A, che con la propria azienda è al lavoro anche su questo fronte.

Sempre a proposito di sostenibilità, ma a livello globale, Mazzoncini ha raccontato a Nicolaporro.it di come il modello industriale A2A sviluppato in Lombardia (dove nessun rifiuto finisce in discarica ma tutto viene recuperato sotto forma di materia o di energia) possa rappresentare una possibile risposta alla sfida dei rifiuti in Africa. “Non si può immaginare uno sviluppo della demografia in Africa gestendo i rifiuti con la situazione di oggi, quando tutti abbiamo in mente le discariche con i bambini che ci lavorano. La stessa Africa rischia di diventare una discarica per tutto l’Occidente”, ha premesso il top manager. Quindi ha spiegato: “L’idea – almeno nelle grandi città del Nord Africa, quindi Tunisi, Alessandria d’Egitto, Tripoli e altre – è di portare un modello come quello della Lombardia. Quindi cerchiamo di fare la differenziata e soprattutto di termovalorizzare, e cioè trasformare in energia tutto quello che non si può riciclare”.

Marco Leardi, 17 febbraio 2024

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