Politica

Meloni nella tana del lupo: il premier parla alla Cgil, proteste in sala

La leader di Fratelli d’Italia a Rimini invitata da Maurizio Landini. Un gruppo di delegati in picchetto: “Meloni non in nostro nome”. E spuntano i peluche per Cutro

Nella tana del lupo. Giorgia Meloni arriva a Rimini e non per un accogliente Meeting di Cl, ma per il congresso della Cgil dal titolo “il lavoro crea futuro”. Ventisette anni dopo l’ultimo premier. Sul palco sono già saliti i vari Elly Schlein (con scarpe da ginnastica e jeans che non sono piaciuti ad Alessandro Sallusti) e Carlo Calenda (che si è beccato una raffica di fischi). Oggi tocca al premier, e già si prevedono scintille.

Sin da questa mattina un gruppo di minoranza della Cgil era già sul piede di guerra. Davanti al Palacongressi riminese una quarantina di persone ha realizzato un picchetto con tanto di striscioni: “Meloni: non in nostro nome. Cutro: strage di Stato”. A terra sono stati deposti tanti peluche (gli stessi “lanciati” a Meloni in occasione del Cdm in Calabria) che sono stati portati in sala per essere messi nelle prime file davanti al palco. L’idea della minoranza interna alla Cgil, come rivelato da Eliana Como, è quella di “uscire in silenzio, forse intonando Bella Ciao”.

L’invito a Giorgia Meloni, va ricordato, arriva direttamente dal segretario generale Maurizio Landini. Anche all’interno della Cgil non gli sono state risparmiate della critiche, cui ha risposto candidamente: l’ha fatto perché “è il momento delle risposte ai bisogni delle persone, che per vivere devono lavorare e perché rivendichiamo che le riforme devono essere condivise e fatte con il mondo del lavoro e non contro o sulle spalle del mondo del lavoro”. Ieri l’approvazione in Cdm della delega fiscale, primo passo per una riforma complessiva del Fisco in Italia, ha sicuramente acceso lo scontro

Segui qui sotto la diretta video dell’evento.

12.00 Landini: “Momento molto importante”

Maurizio Landini, consapevole del rischio di polemiche e fischi verso Giorgia Meloni, ha tenuto un breve discorso per introdurre il presidente del Consiglio. “Quando ci siamo incontrati mi ha detto che lei si trovava d affrontare una situazione difficile, perché il Paese ha delle condizioni complicate da affrontare. E io sono d’accordo. Il punto che io continuo ad indicare, nel rispetto tra di noi, è che proprio per questa situazione difficile noi pensiamo e rivendichiamo che il mondo del lavoro in tutta la sua articolazione deve essere messo nella condizione di negoziare per trovare le soluzioni per le riforme”. Poi aggiunge: “Proprio perché l’abbiamo invitata credo sia importante come elemento di rispetto avere la capacità di ascoltare e con il diritto anche di essere ascoltati”. Applausi per lei e qualche contestazione.

12.05 L’intervento di Giorgia Meloni alla Cgil

Meloni inizia subito con una stoccata: “Ringrazio per l’invito il segretario generale e anche chi mi contesta. In particolare chi lo ha fatto, l’ho letto dalle agenzie, dicendo “pensati sgradita”. Slogan efficace anche se non pensavo che Chiara Ferragni fosse una metalmeccanica”. Mentre saliva sul palco è stata accolta da alcuni fischi e dal canto “Bella Ciao”. “Ho letto alcune ricostruzioni che, lo confesso, mi hanno divertito, in forza delle quali si riteneva che dopo aver confermato la mia presenza avrei messo in discussione quella stessa presenza per il timore delle contestazioni e di essere fischiata – ha detto – Signori, io vengo fischiata più o meno da quando avevo 16 anni, sono 30 anni che qualcuno mi fischia. Sono cavaliere al merito di questa materia”. E ancora: “Non mi sottraggo a un contesto sapendo che è difficile, non mi spaventa”.

12.07 Meloni: “Il confronto è sempre utile”

La mia presenza penso possa permettere di celebrare l’unità nazionale. Non significa eliminare le contrapposizioni. Ma l’Unità è l’interesse superiore. È il comune destino che dà un senso alla contrapposizione. Io voglio credere che tutti noi, al di là della visione del mondo che abbiamo, lavoriamo tutti secondo le nostre idee per lo stesso obiettivo: il bene della nostra nazione. Allora se lo spirito è questo, allora il confronto è necessario, inevitabile e utile”.

12.15 Meloni: “Ho letto la relazione di Landini”

“Sono contenta di aver letto che la Cgil non è un sindacato di opposizione. Non ho trovato nulla su cose su cui la Cgil è d’accordo, a parte qualcosa sulla terza età. Non ho il tempo per controbattere. Ma cercherò di concentrarmi sul tema del lavoro e dei diritti del lavoro. Partiamo da un dato: l’Italia fa registrare un tasso di occupazione basso e al di sotto della media europea. La situazione peggiora ulteriormente sull’occupazione femminile, che non ha raggiunto il 50%. I salari dei lavoratori italiani sono bloccati da oltre 30 anni. Il dato choccante è che l’Italia ha i salari più bassi rispetto al 1990, quando non avevamo nemmeno i telefonini, mentre altre nazioni ci sono stati incrementi anche del 30%. Vuol dire che c’è un’emergenza. Significa che le ricette usate fino ad ora non hanno funzionato. Significa che bisogna immaginare una strda nuova. Una strada mai intrapesa finora: puntare tutto sulla crescita economica. Noi veniamo da un mondo in cui ci hanno detto che la povertà si poteva abolire per decreto, così come si possono garantire salari adeguati. Ma se fosse così dovrebbe essere lo stato a creare ricchezza ma le cose non stanno così. Infatti la povertà non è stata creata. La ricchezza la creano le aziende con i loro lavoratori, quello che deve fare lo Stato è immaginare regole giuste e redistribuire la ricchezza per quello che le compete. Lo Stato deve mettere le aziende e i lavoratori nella condizione migliore per creare ricchezza che si riverbererà su tutti. Per favorire la crescita occupazione credo che la base sia far ripartire l’economia. E restituire sana fiducia nell’Itlia per liberare le sue energie migliori”.

12.15 Meloni: “La riforma fiscale”

Dice Meloni: “A Mio avviso la riforma fiscale è stata bocciata frettolosamente. Vogliamo migliorare la struttura delle imposte e combattere davvero l’evasione, così che si riduca il tax gap che, nonostante gli interventi nel tempo, non si è mai mosso. Vogliamo creare un nuovo rapporto di fiducia tra Stato e contribuenti. Vogliamo usare la riduzione fiscale come mezzo per far ripartire l’economia. Ci sono interventi per i redditi medio bassi e anche in favore dei lavoratori dipendenti”.

15.17 Meloni parla degli interventi a favore dei lavoratori dipendenti

15.20 Meloni dice No al salario minimo legale

“La tassazione di un salario minimo può diventare non una tutela aggiuntiva, ma una tutela sostitutiva e inferiore per molti degli attuali lavoratori. Farebbe favori alle grandi concentrazioni economiche che hanno come obiettivo rivedere al ribasso i diritti dei lavoratori. Bisogna allargare la contrattazione collettiva ai non tutelati”

12.30 Meloni ricorda Marco Biagi, ucciso dalle Br

12.31 Meloni ricorda l’assalto alla Cgil dei No Pass e dell’estrema destra

“In questi mesi a me pare siano sempre più frequenti i segnali di un ritorno alla violenza politica. Lo abbiamo visto dall’aggressione contro la Cgil da parte dell’estrema destra. Lo vediamo di fronte alle violenze degli anarchici. Credo che tutti debbano combattere insieme contro questa deriva e senza tentennamenti”.

12.34 Meloni: no al reddito di cittadinanza

“I poveri non ci hanno fatto niente. Per questo non vogliamo tenerli nella condizione di povertà, come ha fatto il reddito di cittadinanza. L’unico modo per uscire da quella condizione è il lavoro. Anche nell’idea iniziale del M5S non era previsto come un vitalizio ma come uno strumento transitorio. Ma c’è gente che lo ha preso per 3 anni ed è ancora nella situazione di partenza.Un ragazzo di 30 anni che prende un assegno e per tre anni è ancora nella stessa situazione è più ricco o più povero di prima? Il reddito di cittadinanza è fallimentare. Perché ha disincentivato l’offerta di lavoro e di favorire il lavoro irregolare. Io non credo che chi è in grado di lavorare debba essere mantenuto dallo Stato con i proventi delle tasse di chi lavora percependo poco più di chi prende il reddito di cittadinanza. Noi vogliamo lavorare chi non può lavorare: over 69, invalidi ecc ecc, ma per chi può lavorare la soluzione è proporre posti di lavoro dignitosi. Ed è per questo che stiamo lavorando”.

12.39 Meloni: il calo demografico è un problema

“Vogliamo un piano imponente, economico ma anche culturale, per riaffermare la centralità della famiglia. Partendo dal sostegno al lavoro femminile, dall’incentivo alle imprese che assumono neomamme, con strumenti di conciliazione del tempo casa-lavoro”. Per Meloni va data “una risposta forte all’aspirazione delle giovani coppie di mettere su famiglia, anche aiutandole ad acquistare casa”.

12.40 L’appello alla Cgil: portate avanti le vostre istanze

“Rivendicate senza sconti le vostre istanze verso il governo. Ci troveremo a volte d’accordo altre no, ma vi assicuro che quelle istanze troveranno sempre ascolto serio e privo di pregiudizi. Perché questo è l’impegno che mi sono presa nei confronti di tutti gli italiani e intendo portarlo avanti”.

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