Politica

Meloni-Schlein, salta la sfida tv: siamo un Paese morto di burocrazia

Dopo la nota dell’Agcom, solo 4 partiti hanno accettato il format del faccia a faccia. E la Rai è costretta a rinunciare

Schlein Meloni Vespa © Vachom tramite Canva.com

Siamo un Paese morto. Di burocrazia. Di lacci e lacciuoli. Di par condicio, minuti in tv e dichiarazioni calcolate col bilancino. Quando l’Italia può finalmente esprimere due donne leader dei maggiori partiti, entrambe candidate alle elezioni europee, pronte ad un dibattito faccia a faccia MeloniSchlein che avrebbe sicuramente incollato tanti telespettatori di fronte al teleschermo, la Rai deve rinunciare per “colpa” dell’Agcom.

La comunicazione è arrivata stamattina, ufficiale, anche se era ampiamente attesa. La Rai ha fatto sapere che “soltanto quattro delle otto liste rappresentate in Parlamento hanno accettato l’invito ad un confronto a due tra leader sulla base della forza rappresentativa”. Per questo motivo, in assenza della maggioranza richiesta dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, viale Mazzini “ritiene di non poter programmare alcun confronto nei termini precedentemente proposti”. Nisba. Niente. Adios.

La storia è questa, in sintesi. Da mesi non si parla d’altro che di un possibile scontro tv tra Meloni ed Schlein. Appurato che si sarebbero candidate, tutte le emittenti (pubbliche e private) si sono proposte come terreno di scontro. L’ha spuntata Vespa con Porta a Porta, anche se è un uomo bianco occidentale e la cosa non è piaciuta a qualcuno. Giuseppe Conte e altri però si sono messi di traverso, convinti che – essendo le europee un’elezione proporzionale- non sarebbe stato giusto proporre scontri a coppia. E poco importa se al leader M5S era stato proposto un confronto con Matteo Salvini, così come a Tajani con Renzi. Nisba. Non si fa. La presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, aveva inviato una lettera al presidente di AgCom che ha risposto ieri dettando le regole: o accetta la maggioranza dei partiti, oppure niente. Quindi niente.

Forse, e dicasi forse, si ta pensando ad un altro format. Magari quello all’americana con dentro tutti. Piccolo problema: nel confronto televisivo per le primarie repubblicane, sul palco sono saliti quattro candidati escluso Trump che aveva rifiutato l’invito. Nel caso italiano, bisognerebbe per trovare spazio per tutti: Meloni, Tajani, Salvini, Schlein, Conte, Bonelli (e Fratoianni?), Renzi, Calenda e solo per citare i maggiori partiti. Servirebbe l’Anfiteatro Flavio.

Franco Lodige, 16 maggio 2024

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