Appunti sudamericani

Messico, l’accusa: “Presidente finanziato dal cartello della droga”

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© filipefrazao e majo1122331 tramite Canva.com

Lo scoop è della giornalista Anabel Hernandez, pubblicato l’altroieri su DW e conferma i legami tra il cartello di Sinaloa e la campagna presidenziale di López Obrador.

In sintesi. “La campagna di AMLO è stata finanziata dal cartello di Sinaloa nel 2006. Ho avuto accesso a testimoni diretti degli eventi. Ho parlato con queste persone”, ha detto ieri alla televisione colombiana NTN24. L’inchiesta sul finanziamento dei narcotrafficanti alla campagna di López Obrador della Hernandez è iniziata nel 2019 e il suo recente articolo su DW è solo una parte di un’indagine più approfondita condotta sul presidente messicano. “Ciò che ho potuto fare in tutti questi anni è stato contattare, da un lato, i membri del gruppo criminale Beltrán Leyva responsabili del finanziamento e, dall’altro, contattare persone vicine ad AMLO che hanno visto tutto” ha affermato.

Riguardo alla conoscenza di López Obrador del denaro sporco che sarebbe entrato nella sua campagna, la giornalista ha sottolineato che AMLO ha ringraziato telefonicamente uno dei membri del cartello per il sostegno finanziario mentre terminava un evento elettorale. «Nello specifico ha ringraziato Édgar Valdez Villarreal, alias “La Barbie”, che era il braccio destro di Arturo Beltrán Leyva, chiedendogli una tregua in caso di sua vittoria».

L’inchiesta della Hernández, costretta per le minacce a lasciare il Messico ed aurtrice in passato di scoop e libri che evidenziarono la corruzione dell’ex presidente Fox, il ‘lavoro’ di García Luna con il cartello di Sinaloa (presidenza Calderón) e le collusioni tra esercito federale, polizia locale e narcos nel massacro dei 43 di Ayotzinapa (presidenza Peña Nieto), nasce da una indagine condotta tra il 2010 e il 2011 dalla Procura del Distretto Sud di New York degli Stati Uniti e dall’agenzia antidroga DEA. Un’indagine sempre sino ad oggi tenuta segreta e mai arrivata a una condanna. Uno scandalo internazionale destinato a fare rumore e confermato ieri anche da ProPubblica ed Insight Crime.

Paolo Manzo, 1° febbraio 2024


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