Politica

Questione immigrazione

Migranti, sbarchi a raffica: il fallimento di Piantedosi

I numeri degli sbarchi del Dipartimento di Pubblica Sicurezza tradiscono le promesse di Meloni e Piantedosi

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Ci sono almeno due tematiche essenziali, che fino a questo momento stanno tradendo le promesse elettorali di Giorgia Meloni e del centrodestra: benzina ed immigrazione. Sotto il primo aspetto, orami è diventato virale il video del 2019, in cui il Presidente del Consiglio si scagliava contro il governo giallorosso per eliminare tutte quelle accise, che costituiscono ben il 40 per cento del prezzo totale della benzina. Ad oggi, però, niente da fare.

Non solo è scaduto lo sconto fiscale introdotto dal precedente esecutivo di Mario Draghi, ma la pezza è ancora peggiore del buco. La leader di FdI, infatti, ha cercato di spostare l’attenzione sugli speculatori, evidenziando inoltre come la proposta del taglio delle accise non fosse stata presentata nell’ultima campagna elettorale. Insomma, un tentativo di giustificare l’ingiustificabile.

Per approfondire:

Sul lato immigrazione, invece, dopo l’avvio rivoluzionario che ha portato Italia, Spagna, Cipro e Grecia a redigere una dichiarazione congiunta, dichiarando proprio l’assenza di una cooperazione degli Stati Ue nel risolvere il caos immigrazione; ecco che, dallo scontro diplomatico con la Francia, pare che Roma abbia deciso di accettare supinamente il ruolo di ruota del carro europeo.

Caos immigrazione

Se guardiamo i numeri degli sbarchi del Dipartimento della Pubblica Sicurezza di questi primi 12 giorni del 2023, si nota come i migranti sbarcati in meno di due settimane siano ben 3.746, a fronte dei 378 dell’anno scorso. Il picco massimo di sbarchi è stato raggiunto essenzialmente in tre date: 1, 2 e 3 gennaio, dove in quest’ultima si è arrivati a quasi 1.200 migranti su suolo italiano.

Una differenza spaventosa, soprattutto se prendiamo in considerazione i primi giorni di gennaio 2020, quando la Cina stava ancora riuscendo a nascondere il dilagare del Covid all’Occidente ed all’Oms. In questo caso, il numero di stranieri sbarcati è stato pari a 340, ancora meno rispetto al 2021. Per di più, il numero più cospicuo di rifugiati proviene dal Pakistan, quindi neanche uno Stato sulle coste africane, alle porte dell’Africa, che per molti anni ha rappresentato la tesi migratoria della sinistra: o li salviamo, o li lasciamo morire in mare.

Fallimento di Piantedosi?

È il fallimento della gestione Piantedosi? Ancora presto per dirlo. Sicuramente, se guardiamo il lato numerico, le azioni di questi primi due mesi sembrano prendere un’altra strada rispetto alle promesse elettorali, soprattutto della parte di centrodestra che richiedeva addirittura il blocco navale nel Mediterraneo.

Nel frattempo, il ministro dell’Interno è sceso in Sicilia, dopo l’allarme lanciato dal sindaco di Lampedusa, che ha visto arrivare sull’isola più di 3mila migranti in una sola settimana. Piantedosi ha assicurato che le due regioni – Sicilia e Calabria – non saranno più dei “campi profughi”; ma pare che la realtà, fino ad oggi, abbia dimostrato uno scenario opposto. Speriamo solo di sbagliarci.

Matteo Milanesi, 12 gennaio 2023

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