Multe ai no vax: Schillaci, ci sei? Arrivano pure ai vaccinati

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Mentre i nostalgici del greenpass, di quando in quando, ci allietano con la favola dei vaccini anti-Covid che avrebbero evitato l’estinzione del genere umano, scopriamo che gli stessi potentissimi elisir di lunga vita nulla possono contro gli arbitri e le vessazioni della nostra impresentabile burocrazia. Tant’è che, malgrado i solenni impegni presi dall’attuale governo in merito alla sospensione ad divinis delle multe di 100 euro comminate ai renitenti al vaccino ultracinquantenni, ad una signora di 67 anni di Albano Laziale, Maria Cristina D.N., è stata inviata una raccomandata in cui le viene comunicato l’avvio di un procedimento sanzionatorio per l’inosservanza del citato obbligo vaccinale.

Ora si dà il caso che la malcapitata cittadina abbia rispettato alla lettera quanto disposto a suo tempo dall’esecutivo Draghi-Speranza, facendosi inoculare entro i termini previsti le tre canoniche dosi di vaccino, per poi ammalarsi di Covid subito dopo l’ultima inoculazione. Tuttavia, come viene spiegato nella missiva – la quale deve essere rimasta incagliata in un buco nero, visto che porta la data del 25 maggio del 2022 – alla ricevente viene dato un termine perentorio di 10 giorni per dimostrare, attraverso adeguata certificazione rilasciata dalla locale Asl, di essere stata autorizzata a non sottoporsi al vaccino o al differimento di quest’ultimo.

Dunque, per una burocrazia che impiega 9 mesi per recapitare una raccomandata, l’idea che possa trattarsi di un errore non viene minimamente contemplata. Così come accade nei “migliori” regimi totalitari, anche in questo caso si assiste alla classica inversione dell’onere della prova. E dunque, onde evitare anche questa ennesima tagliola burocratica, i cittadini vaccinati che non intendono ritrovarsi nei panni delle sfortunata signora di Albano Laziale dovranno aggiungere al loro colossale archivio di scartoffie, che da sempre allieta l’esistenza dei cittadini italiani, una conforme documentazione che attesti, nero su bianco, l’assolvimento dell’orrendo obbligo vaccinale imposto dal suddetto governo Draghi-Speranza.

Sta di fatto che la signora Maria Cristina si sente vittima di una ingiustizia e così commenta: “Sono molta arrabbiata per quello che è successo intanto, ora devo perdere tempo per cercare di evitare una multa che assolutamente non merito. Dovrò raccogliere documenti, mandare mail e sperare che tutto vada per il verso giusto. Poi – continua la donna – è incredibile il fatto che siano stati riammessi a lavorare medici ed infermieri che non si sono vaccinati mentre a me, che ho rispettato ogni regola, viene addirittura fatta una multa. Per non parlare, infine, dell’ansia che mi ha generato ricevere questa raccomandata e trovarmi una multa dell’Agenzia delle Entrate. Ho una piccola patologia al cuore è quanto accaduto mi ha lasciato scossa a lungo.”

Che dire. Per noi aperturisti della prima ora che abbiamo assistito ad una impressionante escalation di restrizioni, culminate proprio con il binomio abominevole green pass/obbligo vaccinale, quella delle multe ai non vaccinati, o ai presunti tali, è solo una delle tante, insopportabili vessazioni imposte ad un popolo confuso e impaurito oltre ogni misura da un terrorismo mediatico senza limiti.

Tuttavia, non possiamo che esprimere la nostra umana comprensione nei riguardi di una signora che, al pari di moltissimi suoi concittadini, si è ciecamente fidata di un regime sanitario che, proprio sulla questione assai controversa dei vaccini, ne ha veramente combinate di tutti i colori.

Claudio Romiti, 23 febbraio 2023

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