Esteri

Negli Usa le Elly Schlein hanno già stufato: il caso di Chicago

Arriva l’ennesima conferma delle difficoltà politiche dei candidati “liberal”: vincono sull’onda dell’emozione, ma poi…

Speciale zuppa di Porro internazionale. Grazie a un nostro amico analista che vuole mantenere l’anonimato, il commento degli articoli tratti dai giornali stranieri.


In un mondo occidentale sempre più globalizzato non mancano fenomeni con caratteristiche analoghe che spuntano qua e là sulle scene delle liberlademcorazie europee e nordamericane. Così il caso del sindaco uscente di Chcago Lori Lightfoot sembra quasi rispondere ai quesiti che ci si pongono in questi giorni sulla nostra situazione politica.

La Lightfoot nera, gay aveva vinto nel 2019 sull’onda di sentimenti molto liberal le elezioni nella sua città sfidando un establishment politico democratico consolidato (quello che aveva prodotto il precedente sindaco Rahm Israel Emanuel e il suo stretto alleato – via David Axelrod – Barack Obama). Oggi però nelle primarie tenute in questi giorni ha perso la corsa contro ben due sfidanti democratici. È il primo caso dal 1989 di un sindaco della più grande città dell’Illinois, che non viene confermato per un secondo mandato.

L’analisi del New York Times punta sul fatto che il sindaco uscente (nata in Ohio) non è stato in grado di affrontare in modo convincete la nuova ondata di violenza metropolitana, anche perché non poteva contare su un solido supporto cittadino nei momenti più difficili, e inoltre la sua sconfitta politica testimonia l’ennesima conferma delle difficoltà politiche delle più “liberal” tra le grandi città americane (ecco un fenomeno che probabilmente visti i fallimenti di tanti sindaci come Beppe Sala potrebbe manifestarsi anche dalle nostre parti).

Un politico che vince sull’onda dell’emozione liberale e perde nel non saper fare i conti con i più duri problemi concreti? Non vi ricorda niente questa vicenda? Al fondo c’è anche la realtà che gli innovatori che si sono costruiti una squadra e un programma lavorandoci su faticosamente e per anni sono poi in grado di durare: così gli Alexis Tsipras, lo stesso Barack Obama e probabilmente Giorgia Meloni. Quelli che esprimono invece un’emozione più che un articolato programma politico, in qualche modo lo stesso Donald Trump, o tipi come la Lightwood, e da noi Luigi Di Maio o Giuseppe Conte, e così a occhio Elly Schlein tendono a segnare brillantemente la scena ma come le lucciole con una durata molto limitata.

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