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Focus Energia - Prima parte

Nelle rinnovabili il tesoro per rilanciare il Pil e abbattere le emissioni

Salvaguardia dellambiente e della salute, risparmio in bolletta, progressivo affrancamento dai combustibili fossili e dunque facilitazione del percorso del Paese verso la graduale indipendenza energetica: questi sono solo alcuni dei vantaggi connessi alla transizione verso le fonti energetiche rinnovabili. Una sfida, connessa alla decarbonizzazione, ancora più strategica per un Paese tradizionalmente povero di fonti fossili come l’Italia. Tanto che lo sviluppo dell’energia green costituisce, insieme ai trasporti, il fulcro del Pnrr  che stanzia 190 miliardi per rilanciare il Pil. Ecco perché abbiamo deciso di realizzare questa guida per capire il motivo per cui non possiamo rinunciare alla rivoluzione energetica in atto: ad affiancarci nell’analisi della direzione intrapresa e negli ulteriori passi da compiere è Enel, la multinazionale italiana che con una capacità totale di oltre 59 GW, gestita  dalla divisione Enel Green Power, è il più grande operatore privato di rinnovabili a livello mondiale.

 

Le fonti sono inesauribili …

Le energie rinnovabili sono strettamente connesse alle risorse naturali del nostro Pianeta: stiamo parlando del sole, del vento, dell’acqua e del calore della terra. Fonti inesauribili perché in grado di rigenerarsi, pulite dal punto di vista della impronta carbonica, e valorizzabili grazie agli impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici e geotermici. Insomma: quando vediamo ampie superfici adibite all’installazione di pannelli solari o, per esempio lungo le coste, una serie di pale eoliche oppure una diga in montagna o ancora un impianto geotermico, dobbiamo avere la consapevolezza che grazie alla tecnologia stiamo producendo energia pulita. Gigawatt di elettricità che, una volta trasportati nelle nostre abitazioni, ci permetteranno di riscaldarci in inverno, di rinfrescarci d’estate, di preparare il pranzo con una piastra a induzione, di guardare la televisione o di ricaricare il cellulare. Il tutto senza produrre (o riducendo al minimo) le emissioni di anidride carbonica e degli altri gas “climalteranti” e quindi a tutto beneficio del nostro Pianeta.

 

… e  l’energia è davvero pulita

Negli impianti eolici, il “carburante” è in particolare rappresentato dal vento che, catturato dagli aerogeneratori, muove pale e rotori. L’energia meccanica così ottenuta viene quindi trasferita agli alternatori per essere trasformata in energia elettrica, e da lì al trasformatore che la immette nella rete. Insomma, un percorso tutto green, come del resto quello del fotovoltaico: i pannelli solari sono ricoperti di semiconduttori composti di materiali sensibili alla luce, come il silicio, che creano energia elettrica quando colpiti da radiazioni solari, quindi un inverter tramuta la corrente da continua in alternata. Le centrali idroelettriche si basano invece su un bacino, spesso protetto da una diga, collocato in quota così da sfruttare la forza di gravità per accelerare in apposite condotte la caduta dell’acqua fino a valle, dove aziona le turbine che, collegate a un alternatore, producono energia elettrica. La tecnologia geotermica, infine, sfrutta il calore della Terra tramite pozzi di estrazione profondi fino a 3.000 metri, che permettono ai vapori del sottosuolo di risalire in superficie e muovere anche in questo caso una turbina.

 

Indipendenti dagli approvvigionamenti esteri

Oltre a contrastare il cambiamento climatico e quindi problemi come la siccità, che anche la prossima estate promettono di mettere a repentaglio il comparto agricolo italiano, le energie rinnovabili hanno il grande vantaggio di essere prodotte in loco. Sono insomma “made in Italy” e quindi rappresentano una opportunità per ridurre la dipendenza del nostro Paese dagli approvvigionamenti esteri: una fragilità strutturale che si è tradotta in onerosi aumenti nelle bollette di famiglie e imprese quando i prezzi di gas e petrolio sono esplosi sui mercati internazionali a causa della guerra in Ucraina. Si stima che se lItalia entro il 2030 installasse gli 85 GW previsti dal Piano REPowerEU, sarebbe in grado di raggiungere l84% di rinnovabili nel mix di produzione elettrica. Ottenendo un ingente beneficio sia sul fronte ambientale (è atteso un taglio alle emissioni di CO2 del 75% a livello di settore) sia in termini di Pil: 345 miliardi in termini di valore aggiunto tra filiera e indotto. Questi nuovi impianti, insieme all’elettrificazione dei consumi e ai rigassificatori, consentirebbe all’Italia di azzerare in breve tempo la dipendenza dal gas russo. Inoltre le rinnovabili possono aiutare a produrre idrogeno verde, il cui impiego ha ottime prospettive di sviluppo per la decarbonizzazione. Anche in questo caso Enel è impegnata in prima linea e ha avviato già nel settembre 2021 NextHy, un laboratorio industriale ad hoc, in Sicilia.

 

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