ChiesaCronaca

Nessuno ha il coraggio di dirlo: Bergoglio era un cattocomunista

Papa Francesco

Nel mezzo di questa melassa in ricordo di Papa Francesco, vi cito alcune cose che voi commensali capite bene. Iniziamo da qui: clima e green. Bergoglio sul tema è stato all’avanguardia, ricordatevi l’enciclica “Laudato si”, ed è stato un disastro politico, comunicativo e scientifico. Quella enciclica segna l’inizio del politicamente ambientalmente corretto, e questo bisognerebbe ricordarlo, ma è anche il motivo per il quale viene celebrato dal Domani.

Invece andrebbe criticato.

Nella Andrea’s version sul Foglio si legge che oggi sembra di stare alla Mecca per la scomparsa del profeta, vista l’unanimità che c’è nei confronti dell’elogio di Francesco. Italia Oggi parla invece della melassa informativa che ha superato i limiti della decenza.

Ovviamente non poteva mancare la gigantesca intervista a Massimo D’Alema, l’uomo che vi considera tutti degli stron** ma lui ovviamente può parlare del Papa. Intervistato oggi da Tommaso Labate sul Corriere, ci dice che ha avuto il coraggio che è mancato alla sinistra globale. Allora: posto che lui fa parte della sinistra globale, quindi attribuisce al Papa capacità politiche che non attribuisce a se stesso, le parole di D’Alema danno il senso e il metro di questo Papa che piace molto la sinistra globale. Oggi Polito ci ha spiegato che non può essere definito né di sinistra né di destra, perché ad esempio sull’aborto aveva posizioni inconciliabili con la sinistra. Ma la verità è che era un catto-comunista. Era un gesuita, sudamericano, tipico figlio di quella cultura della teologia della liberazione che ovviamente era contro tutte le idee di mercato, di libertà, di privatizzazioni.

Cioè era l’antitesi del pensiero liberale.

Ma oggi nessuno ha avuto la tranquillità di scrivere una cosa del genere. Poi per carità: il Papa è il Papa, è il leader della religione cattolica, quindi figuratevi un po’ voi se uno lo deve seguire per forza dal punto di vista politico. Però se dobbiamo analizzare il suo intervento politico nella Storia, forse qualche critica me la sarei aspettata di più dai giornali italiani.

dalla Zuppa di Porro