Politica

Non è uno scandalo l’elezione diretta del capo dello Stato

La versione del premier: “Quando hai un mandato diretto dei cittadini, ai cittadini rispondi”. Il Pd (già) insorge

© sal61 tramite Canva.com

Uno degli obiettivi dell’esecutivo è la riforma del premierato, considerata la più grande eredità che si possa lasciare. Ospite a Porta a Porta, il presidente del Consiglio non ha chiuso a un ulteriore passo avanti, ossia l’elezione diretta del Presidente della Repubblica. “Io non sono contraria”, l’ammissione di Meloni incalzata da Bruno Vespa: “Quello che volevo è una riforma che non mettesse in discussione l’autorevolezza e l’unità che il capo dello Stato garantisce, ma cambia molto quando hai un mandato diretto dei cittadini, ai cittadini rispondi”.

Parole importanti, soprattutto in chiave riforma del premierato. Meloni ha evidenziato che il capo dello Stato è e resterà sempre il garante della Costituzione, il governo è stato molto attento a non toccare il Quirinale. Cosa che farebbe invece la proposta del cancellierato firmata da una sinistra a corto di idee: “La sinistra con questa proposta tradisce le sue reali intenzioni. La ragione reale per la quale sono contrari all’elezione diretta del capo del governo è perché preferiscono un sistema in cui i governi si fanno nei palazzi”. Sul punto Meloni ha rimarcato che il Presidente della Repubblica avrebbe persino meno poteri con il cancellierato. Con buona pace di un Pd allo sbando: “La loro posizione è strumentale. Loro vogliono un sistema in cui possono stare nel governo anche quando non vincono, ma noi vogliamo un sistema in cui decidono i cittadini da chi farsi governare”.

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L’apertura di Meloni all’elezione diretta del Presidente della Repubblica è destinata ad aprire il dibattito e c’è chi non ha perso tempo. Parliamo naturalmente del Pd, che ha sfornato un’invettiva tutt’altro che spigolosa con Dario Parrini. “Giorgia Meloni quando parla di premierato fa cadere le braccia. Noi ci ispiriamo al cancellierato, il sistema più sperimentato, equilibrato e stabile d’Europa. Lei è per un modello, l’elezione diretta del capo del governo, che non esiste in nessuno Stato, e che umilia Presidente della Repubblica e Parlamento. Dire che in Germania i governi si fanno nei palazzi e sulla pelle dei cittadini è un’affermazione non solo greve e falsa, ma anche offensiva verso le istituzioni di quel Paese, che, Meloni se lo segni, non ha al momento un governo di larghe intese”, la versione del vicepresidente della commissione Affari costituzionali: “Dire che nel sistema del cancellierato il Presidente della Repubblica ha meno forza e poteri di quelli che avrebbe col premierato è una balla spaziale che strappa un sorriso a chiunque abbia anche solo una modestissima infarinatura di diritto costituzionale comparato. Dalla Presidente del Consiglio ci aspetteremmo dichiarazioni più accurate, responsabili e prudenti”.

Per il momento sono solo chiacchiere, idee,  nulla di più. Ma lo spunto della Meloni potrebbe raccogliere più di un consenso. Sicuramente non quello del Pd, ma questa non è una novità.

Massimo Balsamo, 5 aprile 2024

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