Politiche green

Orlando Bloom, un altro ipocrita green: vi pare normale cosa ha fatto?

Il divo elogiato per il suo impegno ambientale. E poi in Italia usa un trampolino “speciale”. Ci prende per i fondelli?

Orlando Bloom © Ray Bilcliff tramite Canva.com

Sto leggendo in questi giorni il libro di Porro “La grande bugia verde” ed è un libro che fa incazzare per la quantità riportata, documentata di menzogne e di falsificazioni su cui hanno eretto la presuntissima emergenza climatica. Se si pensa che tutto nasce intorno al 2009 dalle invenzioni in seno a tutti gli enti ambientali coinvolti negli Stati Uniti, che si palleggiavano email di questo tenore: “Non c’è niente di vero e lo sappiamo ma bisogna trovare qualcosa per aumentare il terrore”. Trovare qualcosa, la stessa formula adottata dallo Stranamore Fauci per la psicosi pandemica. La storia si ripete e si ripetono i cialtroni di successo che potrebbero dire: fate quello che diciamo non quello che facciamo. E la gente li ascolta: “Eh beh però almeno loro lo dicono”. Almeno. Poi che questi cretini siano dei parimenti ipocriti non disturba perché provvede la Narrazione, che oggi si chiama così ma è sempre la solita farsa del potere che impone i suoi miraggi.

Solo che questi divi di Hollywood che predicano male e razzolano peggio, comincia sul serio a stufare. Del Leo DiCaprio abbiamo detto, oggi raccontiamo, anzi narriamo, del collega Orlando Bloom sul quale, volendo, possiamo limitarci a citare cenni biografici o meglio agiografici, da vita dei santi, tutti dalla stessa fonte che è il Corriere degli climatisti: “Dai primi anni 2000, Bloom fa parte di Global Green, un’azienda ambientale che opera a livello internazionale. Il divo tenta di vivere una vita veramente «verde» nella sua quotidianità (sic!), e ha ristrutturato la sua casa di Londra utilizzando pannelli solari, e incorporando materiali riciclati e lampadine a basso consumo energetico. Bloom è stato anche un partecipante attivo e ambasciatore di Global Green, organizzazione ambientalista internazionale indipendente, presente in più di 20 paesi, creata dall’ex presidente russo Mikhail Gorbaciov. L’organizzazione lavora principalmente per fornire acqua potabile pulita ai bisognosi in tutto il mondo ed eliminare le armi di distruzione di massa a livello globale. La star britannica ha anche marciato dietro il suo stendardo per fare pressione sul Presidente degli Stati Uniti affinché intraprenda un’azione più rigorosa e rapida sui cambiamenti climatici”. Cioè il ritratto di uno veramente cretino.

Poi scopri come passano le vacanze questi qui. “Katy Perry, 39 anni, e il fidanzato Orlando Bloom, 49, si sono tuffati da un elicottero in volo sopra il mare della Sardegna. Nei giorni scorsi, la coppia era stata avvistata a bordo di un mega yacht a Maiori, dinanzi alla spiaggia del «Cavallo Morto», in Campania. Pubblicando il filmato su Instagram, Katy Perry ha scritto: «Come le stelle sono nel cielo, io e te ci troveremo in ogni singola vita». Cioè il ritratto di uno veramente cialtrone, anzi due. La giustapposizione è clamorosa e conferma la regola: non esiste star del cinema (o della musica) senza sensibilità ambientale radicale e non esiste radicalismo ambientale senza panfilo.

Evidentemente i natanti e i velivoli di questi vanno ad avemarie anziché a gasolio, a nafta nell’ordine dei 250 litri all’ora. “Beh però loro almeno lo dicono”. Almeno. Due volte pagliacci nella loro arroganza: la prima perché predicano balle globali, la seconda perché le rinnegano nella massima disinvoltura; e le rinnegano perché le sanno balle e del genere impraticabile. Uno che manda avanti una lobby ambientalista “per il disarmo” e per la solita propaganda contro il Trump guerrafondaio inquinatore, cosa è se non un disonesto impunito? Uno che usa i rottami e le lampadine a basso consumo nelle sue ville da trenta o quaranta milioni di dollari, nei suoi yacht che costano lo stesso, non è uno della stessa razza ipocrita del Bill Gates “pericoloso per le stagiste”, che ogni volta che fa una beneficenza promozionale, esentasse, lo sa subito tutto il mondo?

I compagni comunisti di Siracusa, che sono di quei visionari capaci di indurre tenerezza, esaltano il Velasco alfiere “del marxismo vittorioso” (noi che vi avevamo pronosticato?), ma la proletarizzazione del pianeta, così come la vedono a Siracusa, non impedisce che la classe farisea dei megaricchi si dilati peggio della CO2, che “almeno” non fa male a nessuno: sono tanti, sono sempre di più e sono tutti intorno a noi. E hanno rotto con quella disinvoltura arrogante, paternalistica-aggressiva del genere manipolatorio che è la stessa degli Stati autoritari che ti rinchiudono “per il tuo bene”.

Poi si potrà dire, ma sì, la solita storia dei divi un po’ suonati che non sanno come ammazzare il tempo, che si buttano dagli elicotteri delirando “io e te in ogni singola vita”, ma lasciali fare, lascia che si ammazzino come vogliono. Non fosse che questi, diversamente dal passato, entrano nel gioco politico, influiscono come mai prima sulle convinzioni diffuse, agiscono per distorcere la realtà a beneficio della Narrazione, di cui sono i burattini di lusso e, in definitiva, lavorano per fini di potere e antidemocratico potere. Se si pensa che in America per rimuovere il plurisuonato Biden, detto “l’addormentato”, ci è voluto l’intervento di George Clooney, uno che ormai recita più per la pubblicità che per il grande schermo.

Questi cretini di successo dicono anche loro, e lo dicono coi comportamenti: ma sì, non c’è nessuna emergenza del clima o almeno noi ce ne freghiamo, però “troviamo qualcosa” per rilanciarla. Perché nessuno può pensare che trovate come l’elicottero usato da trampolino, per di più diffuse a dimensione globale, siano solo le scemenze estemporanee di chi ha troppi mezzi e poco cervello.

Non lo sono come non lo era la Chiara Ferragni che, al culmine del suo fulgore digitale e ambientale, anche lei con l’elicottero, simbolo elitario, saliva sul ghiacciaio per un aperitivo e postava: il pianeta sta morendo, e la colpa era dei poveri. La Narrazione assolda i suoi pupazzi e gli fa fare cose desolanti, di esibizionismo infantile, è una cosa in fondo rozza la Narrazione ma sfrutta meccanismi, strumenti tecnologici potentissimi, capaci di insinuarsi nelle menti semplici, che per forza di cose sono la più parte. La Narrazione è quella che lascia dire a una Elodie: “Nell’Italia di Meloni i diritti sono minacciati”, e lo dice dalle pagine di un calendario, dal profondo del mirabile culo. Non c’è più pretesa di serietà, di attendibilità o di coerenza, anzi meno uno è coerente e più e potente. E le sue bugie diventano legge morale sopra di noi.

Max Del Papa, 15 agosto 2024

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