Politica

Guerra e politica

Pagliacciata milanese: il Consiglio non trova l’accordo sugli ostaggi di Hamas

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Se vi chiedete per quale motivo in circa 70 anni tra Israele e Palestina non si sia mai arrivati a una soluzione definitiva che non comprenda la guerra, basta osservare il Consiglio Comunale di Milano. Non è uno scherzo. Perché mentre in Medio Oriente voli segreti trasportano i capi della Cia e del Mossad in Qatar per trattare il rilascio degli ostaggi, mentre la Jihad Islamica mostra i video dei prigionieri, mentre l’esercito israeliano accerchia l’ospedale al-Shifa sede del comando di Hamas, mentre mezzo mondo inorridisce di fronte alle sempre più atroci testimonianze di quel 7 ottobre… mentre accade tutto questo, i consiglieri comunali meneghini, seduti al caldo della loro assise, non riescono neppure a concordare il testo di un ordine del giorno per chiedere la liberazione degli ostaggi di Gaza.

Ora, la mozione del Consiglio comunale milanese, intitolata per brevità “Appello per permettere alla Croce rossa internazionale di visitare gli ostaggi israeliani rapiti e per la loro liberazione, per condannare gli episodi di antisemitismo, per richiedere una immediata tregua umanitaria“, è totalmente inutile. I jihadisti non ascoltano l’appello del Papa e dei leader mondiali, figuratevi se s’interessano del Pd meneghino o della sezione di Fratelli d’Italia della cerchia dei bastioni. Siamo al tipico provincialismo italiano, macchiato freddo con un pizzico di burocratese, inzuppato nella convinzione che basti scrivere due righe su un foglio di carta per lavarsi la coscienza ed appuntarsi al petto una medaglia di dubbia utilità. Sbagliato. Soprattutto se, nel mezzo di questa pantomima, per non dire pagliacciata, maggioranza e opposizione non riescono neppure a trovarsi d’accordo sul testo da votare assieme.

Ci hanno già provato almeno due volte, dopo la richiesta della comunità ebraica di prendere una posizione. Ieri a far saltare il banco è stato il Pd, uscito dall’aula facendo mancare il numero legale alla seduta. Il nodo è più o meno questo, e direi che non vale neppure la pena di approfondire troppo: secondo la destra il testo proposto è “troppo debole” e non prende una “posizione netta” per l’annientamento di Hamas. Non solo. Quando l’opposizione ha presentato un emendamento per esporre uno striscione fuori da Palazzo Marino che chieda la liberazione degli ostaggi, la maggioranza ha risposto picche (evidentemente, vanno bene solo quelli per Zaki e Regeni). Fdi così ha minacciato di abbandonare l’Aula, il Pd ha deciso che non c’erano “le condizioni per votare” e buonanotte ar secchio. “Torniamo lunedì con un clima diverso“. Cioè: gli ostaggi sono rinchiusi nei bunker di Hamas, i soldati israeliani avanzano sul terreno mietendo vittime tra i miliziani, le bombe esplodono su Gaza e loro si rivedono lunedì. Freschi e riposati come una rosa, pronti per dibattere ancora sul sesso degli angeli. Buon fine settimana. Nel frattempo chiederanno aiuto al capo negoziatore di Tel Aviv?

Giuseppe De Lorenzo, 10 novembre 2023

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