Politica

Patrimoniale, il governo apre a Fratoianni: “Ma no a nuove tasse”

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Il governo, in aula a Montecitorio, ha dato parere favorevole all’ordine del giorno alla delega fiscale proposto da Nicola Fratoianni e Piccolotti (Avs), un ordine del giorno che porta alla luce la possibile introduzione di una patrimoniale sui patrimoni che superano i 500mila euro, denominata Next Generation Tax. Questo strumento fiscale, se attuato, avrebbe lo scopo di garantire un’istruzione completamente gratuita, dall’asilo all’università, a tutti i minori residenti nel Paese.

Il testo originale dell’ordine del giorno esigeva l’adozione di questa Next Generation Tax “nel prossimo provvedimento utile”. Tuttavia, la versione riformulata sottopone al governo l’onere di valutare la possibilità di introdurre questa nuova tassazione. Il testo evidenzia come “in Italia l’1% più abbiente possiede il 25% della ricchezza complessiva, mentre il 60% più povero si deve accontentare del 15%”. Un dato allarmante, che svela una disuguaglianza preoccupante, soprattutto se si considera che quasi un quarto della popolazione italiana vive in condizioni di povertà assoluta o relativa.

Per contrastare questo divario sociale, si punta a “intervenire a concreto sostegno delle giovani generazioni”. L’introduzione della Next Generation Tax, dunque, avrebbe come obiettivo la tassazione dei patrimoni personali, purché questi superino i 500mila euro. Il gettito stimato è di dieci miliardi di euro.

Non tutti concordano con questa proposta: Luigi Marattin, deputato di Azione-Italia Viva, ha definito i promotori di tale proposta come “i tassatori folli”. Attraverso un tweet, ha espresso la sua contrarietà all’introduzione di una nuova patrimoniale, accusando direttamente il governo e la maggioranza di accogliere questo ordine del giorno senza nemmeno metterlo ai voti.

In realtà, dal Ministero dell’Istruzione e del Merito sono arrivate precisazioni e smentite. Il testo accolto dal governo è infatti un ordine del giorno, dunque non vincolante. Impegna sì il governo a trovare nuovi fondi contro la dispersione scolastica ma non obbliga l’esecutivo a introdurre una patrimoniale. “Il governo si impegna dunque a valutare questo obiettivo, e nelle sue valutazioni sceglierà gli strumenti migliori per incrementare le risorse a beneficio della dispersione scolastica, senza mai introdurre nuove tasse”, fanno sapere fonti del Mim.

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