Politica

Il governo è saldo

Perché Meloni governerà a lungo

Giorgia Meloni a Palazzo Chigi

Gufi d’opposizione, sindacati, femministe e progressisti vari pensino pure a mettersi l’animo in pace e a fare le opportune scorte di Maalox. Ne avranno un disperato bisogno nei mesi a venire, allorquando inizieranno probabilmente a rendersi conto che i loro sogni di gloria e le loro aspirazioni vista esecutivo saranno destinati a rimanere tali. Giorgia Meloni resterà ben salda a Palazzo Chigi ancora a lungo. Con buona pace di odiatori, critici e detrattori.

I segnali in tal senso, per chi vuol vederli, sembrano esserci tutti. Dopo più di un anno alla guida del governo, il presidente del Consiglio continua a godersi una luna di miele con gli elettori che appare infinita, potendo vantare tutt’oggi un ampissimo consenso nel Paese: tra tutti i leader del panorama politico nazionale la Meloni è infatti quello che gode di un grado di fiducia maggiore tra gli italiani, pari a ben oltre il 40%. Di più: nelle intenzioni di voto il suo partito, Fratelli d’Italia, è saldamente in testa, con una soglia di gradimento tra gli elettori prossima al 30%.

Non solo: gli italiani sembrano gradire anche le politiche dell’esecutivo di centrodestra, a cominciare dalla riforma costituzionale del premierato, che sembrerebbe piacere a più di un italiano su due. Senza dimenticare, poi, economia e politica estera, due autentici cavalli di battaglia dell’esecutivo di centrodestra. Le previsioni di crescita sono superiori alla media europea (Francia e Germania comprese) anche per il prossimo anno, e dipingono un paese solido con un saldo primario dei conti pubblici che tornerà positivo nel 2025, e un deficit che scenderà sotto la soglia del 3% nel 2026.

Peraltro, le politiche economiche del governo Meloni sono state recentemente promosse anche dall’agenzia Moody’s, le cui decisioni di confermare il rating e migliorare l’oulook dell’Italia rafforzano, e non poco, la posizione internazionale del Presidente Meloni e del governo da lei guidato. In quanto alle scelte di politica estera e alla collocazione del nostro Paese sul sempre più complesso e mutevole scacchiere geopolitico mondiale, la linea convintamente atlantista assunta nell’ultimo anno dell’esecutivo italiano fornisce prova di come Giorgia Meloni rappresenti una garanzia di serietà e affidabilità per l’alleato atlantico e per l’Occidente nel suo complesso.

L’attuale presidente del Consiglio, infatti, è il leader politico che, più di tutti, ha saputo perorare la causa occidentale e difendere altresì i valori fondativi di libertà e democrazia su cui si erge la stessa civiltà che abita l’Occidente. E, inutile dirlo, con i fronti ucraino e mediorientale ancora tragicamente aperti, il mondo sempre più sull’orlo di un conflitto globale, e col dilagare di un fortissimo sentimento antioccidentale che pervade ormai anche ampi strati della stessa società occidentale (ivi compresi leader e movimenti politici del Belpaese), Giorgia Meloni rappresenta, non soltanto una garanzia per gli alleati d’oltreoceano, bensì, un autentico baluardo a difesa della cultura e dei valori occidentali dagli attacchi del mondo islamico e delle potenze antioccidentali.

Ragioni per cui, il presidente del Consiglio in carica, forte di un consenso traversale, tanto tra il popolo quanto tra gli alleati, resterà tale ancora a lungo. È questa la realtà. Oppositori gialli e rossi e progressisti in salsa rosa, green e arcobaleno se ne facciano una ragione.

Salvatore Di Bartolo, 23 novembre 2023