Oltre mille imprese del nostro Paese accompagnate dai primi anni 2000 a oggi nello sviluppo di un modello innovativo di coltivazione del tabacco e l’impegno a investire 100 milioni di euro l’anno nella filiera tabacchicola, per un importo totale che nel 2027 arriverà a 2,5 miliardi. È nei fatti il miglior biglietto da visita di Philip Morris Italia, che sta moltiplicando gli sforzi per garantire ai produttori della Penisola prevedibilità commerciale, sostenibilità di lungo periodo e competitività.
Asse con Masaf e Coldiretti per la filiera
L’attenzione di Philip Morris Italia alla filiera viaggia in parallelo al rinnovato accordo pluriennale con il ministero dell’Agricoltura (Masaf) che prevede investimenti fino a 500 milioni tra il 2023 e il 2028 per acquistare circa la metà, 21mila tonnellate, della produzione nazionale di tabacco greggio. Si tratta del più alto investimento nel settore da parte di un’azienda privata. L’accordo vede coinvolta Coldiretti, che ha rinnovato l’intesa con Philip Morris per l’acquisto del tabacco coltivato in Italia e per la sostenibilità della filiera. Una best practice riconosciuta a livello internazionale, che garantisce sostenibilità economica alle imprese agricole coinvolte, nonché la possibilità di attuare una programmazione strategica di medio-lungo periodo.
Aziende ottimiste grazie al gioco di squadra
Tra le aziende che aderiscono all’accordo Philip Morris Italia-Coldiretti è infatti doppio il tasso di quelle che guardano al futuro in chiave positiva rispetto a quelle che non ne fanno parte (28,9% contro il 12,5%) e lo stesso vale per la sfida della sostenibilità (92% contro 38%). A dirlo è uno studio di Divulga, da cui emerge anche l’importanza dei percorsi volti alla formazione e alla ricerca continua.
La tutela della terra e di chi la lavora
L’azione di Philip Morris Italia per la sostenibilità ambientale e sociale della filiera non è solo monetaria; ciascun fornitore è infatti vincolato per contratto a rispettare e implementare le Buone Pratiche Agricole (GAP) e il Codice ALP (Agricultural Labor Practices). Le prime permettono di valutare i processi di coltivazione e cogliere eventuali opportunità di miglioramento, al fine di assicurare un raccolto di qualità nel massimo rispetto dell’ambiente e dei lavoratori; il secondo si concentra su compenso e orario di lavoro, parità di trattamento, sicurezza, libertà di associazione e rispetto della legge. Previste poi apposite sessioni formative e periodiche visite di verifica nei campi da parte di squadre specializzate.
Il Digital Farmer e la gare per le start up
Sempre in tema di innovazione e competenze spicca inoltre il “Digital Farmer”: l’iniziativa realizzata dalla società con il Cesar (Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale) e con l’Università di Perugia, per rendere la filiera tabacchicola sempre più sostenibile e innovativa, supportando i coltivatori nel percorso di transizione eco-energetica e digitale. Allo stesso modo, la call for innovation “BeLeaf: Be The Future” seleziona ogni anno le migliori start up, spin-off e piccole-medie imprese nazionali e internazionali che abbiano sviluppato tecnologie e soluzioni applicabili al settore agritech.
Il polo tecnologico di Bologna per un futuro senza fumo
Tutto questo si inserisce nell’obiettivo posto dalla casa madre Philip Morris International di realizzare un futuro senza fumo in cui tutti i fumatori adulti che continuerebbero a fumare possano abbandonare le sigarette per passare a nuovi prodotti senza combustione, valide alternative al fumo tradizionale. L’Italia ospita infatti il Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna, sito a Crespellano. La fabbrica, che ha comportato oltre 1,5 miliardi di investimenti, è la più grande costruita ex-novo in Italia negli ultimi 25 anni. È qui che vengono definiti i prototipi e i processi produttivi dei prodotti innovativi senza combustione poi implementati negli altri stabilimenti del gruppo nel mondo. In particolare, gli stick di tabacco prodotti a Bologna sono commercializzati da Philip Morris Italia nel Paese ed esportati in oltre 50 mercati, per un valore che nel 2022 ha superato 1,8 miliardi. Oltre a Crespellano, si contano il sito di Zola Predosa, che ospita il training center di Philip Morris, e i centri di assistenza avanzati dedicati al supporto dei consumatori adulti dei prodotti senza combustione (Disc) avviati a Taranto, Marcianise (Caserta) e Terni.
Contenuto redatto in collaborazione con Philip Morris Italia