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Quanta ipocrisia sulla scuola per ceti

Riceviamo e pubblichiamo volentieri questa riflessione ricevuta da un nostro lettore sul caso dell’Istituto Comprensivo di Roma che online presenta le sue singole scuole descrivendo il ceto sociale di chi le frequenta.

Stavo ascoltando la notizia della scuola che ha messo la descrizione sociale del territorio sul sito. Tutti urlano scandalizzati alla “discriminazione”. Ma come si fa?! Non è discriminante, è sicuramente inutile, forse inopportuno, stupido. Ma non discriminante. È discriminante che io non abbia l’attico a New York, che non abbia la Ferrari o la casa in Costa Smeralda? No.

I politici e i commentatori dovrebbero saper usare le parole. Nessuno è discriminato dal censo. In Unione Sovietica potrebbero usare un concetto così. In Italia è un dato di fatto. Le scuole e i servizi pubblici sono accessibili a tutti senza nessuna discriminazione di censo. Prendere atto che a Tor Pignattara non hanno lo stesso censo che ai Parioli è un dato di fatto, non è discriminazione. Scriverlo sul sito di una scuola quindi può essere inutile e stupido ma non discriminatorio. Non può passare questo concetto!

Sai cos’è discriminatorio? Che le scuole del Sud non siano come quelle del Nord, che le scuole non ricevano manutenzione o strumenti didattici: questo è discriminatorio! E questi dementi dei nostri governanti su questo dovrebbero concentrarsi! Sai perché gli Usa sono in grande Paese e noi no?Perché loro hanno ammirazione dove noi abbiamo odio, loro ammirano chi ce l’ha fatta, da noi li odiano. O si cambia questo paradigma o si affonda il Paese.

16 gennaio 2020

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