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Quei benpensanti che difendono il dito medio a Salvini - Seconda parte

Apriti cielo! Giuditta Pini, deputata del Pd ha scritto su Twitter: “Se sei una donna e contesti Matteo Salvini, lui ti esporrà a ogni genere d’insulti. Non ti insulterà lui, lo farà fare da altri. La vergogna non è in chi contesta, la vergogna è in chi usa il suo ruolo per avallare la violenza. Non lasciamo sole queste donne». Insomma se si dileggia Salvini e lui si difende la vittima diventa l’offensore. Siamo il Paese in cui il principio liberale e occidentale della distinzione dei ruoli e del rispetto che si deve ad ogni persona, per dirla alla napoletana. «non ha mai praticato».

Tanti anni fa, Giorgio Almirante, al ritorno da un comizio, fece sosta nell’autogrill di Cantagallo e i dipendenti appena lo videro si rifiutarono di servirlo ed entrarono in sciopero. Un episodio di cui vergognarsi davvero. Cui seguì, per dovere di cronaca, la reazione di Ordine Nuovo, in nome della giustizia-fai-da-te, altro esecrabile “costume di casa”. C’è poco da fare, gli abiti totalitari della mente e del cuore sono il virus che fascismo e comunismo ci hanno trasmesso e che non riusciamo a debellare. La Pini, laureata in Mediazione linguistica e culturale, potrebbe forse rileggersi qualche classico del pensiero liberale e democratico d’area euro-atlantica. Constaterebbe che il dissenso politico non autorizza l’insulto e l’irrisione.

Dino Cofrancesco, Il Dubbio 21 dicembre 2019

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