Chiesa

Quei veleni segreti per la visita di Bergoglio all’ambasciata russa - Seconda parte

La mossa del Papa non viene gradita e mette a rischio la mediazione della Santa Sede

Da molti anni, infatti, vengono tenuti al palo diplomatici di prim’ordine, con il solo torto di essere nati lontani dalla Vistola. La Congregazione dei Vescovi, organo che sceglie e propone al Papa i futuri vescovi, in passato ha sempre svolto pienamente la sua funzione, ma dagli anni di Wojtyla ad oggi è divenuta una delle strutture meno attive della Santa Sede: regolarmente estromessa dalle scelte degli ordinari, per intervento diretto del Papa, vede spesso chiamate a guidare le diocesi persone non sottoposte a rigorose verifiche. Nell’era Bergoglio vengono privilegiati i cosiddetti “preti di strada” che, dai campetti di periferia, sono promossi in Champions, creando le solite grandi attese e, puntualmente, devastanti delusioni.

Nei confronti dell‘Est Europa, inoltre, c’era una grande tradizione di collegamento tra la diplomazia vaticana di Roma e i cardinali e i vescovi francesi e tedeschi capaci di far sentire fortissimo il peso della Chiesa. Basti pensare ai Papi del passato che svolsero opera di mediazione in momenti delicatissimi, come Papa Pacelli che, per fermare il massacro degli ebrei, fece parlare in privato il suo Segretario di Stato, cardinal Maglione, con Von Weiszacker, senza andare in ambasciate o chiamare la radio. Ma con Francesco, tutta questa tradizione è saltata: una vera e propria corazzata in giro per il mondo sostituita da una Fiat 500 in giro per via della Conciliazione. Le vie del Signore sono infinite.

Luigi Bisignani, Il Tempo 27 febbraio 2022

 

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