ESCLUSIVO

Quirinale, colpo di scena: Fratelli d’Italia non vota scheda bianca

Il centrodestra si “spacca”? Forza Italia e Lega scelgono la bianca. La mossa della Meloni

26.6k 24
generica_porro_1200_3

di Franco Lodige

La notizia è questa: Fratelli d’Italia ha scelto di indicare nella scheda della terza votazione Guido Crosetto. E le novità sono due: primo, Giorgia Meloni si smarca dal resto delle coalizione di centrodestra che invece ha scelto di continuare con la scheda bianca; secondo, Fdi non converge su nessuno dei tre nomi della rosa indicata ieri (Moratti, Pera, Nordio). Cosa significa?

Una fonte di Fratelli d’Italia assicura a nicolaporro.it che la decisione della direzione di Fdi non è un modo per rompere la coalizione di centrodestra (Salvini era informato e non ha mosso obiezioni). Intanto serve a smetterla con il teatrino della scheda bianca, che a Fdi non sembra rispettoso verso gli italiani. E soprattutto è anche un modo per “contare” la capacità attrattiva dei meloniani nel gruppo misto: l’indicazione di votare Crosetto sarebbe arrivata anche a loro. Piccolo appunto: Fdi alle prossime elezioni moltiplicherà i seggi ed è una nave su cui molti peones sognano di salire.

Tattica, dunque. Ma non solo. Sul tavolo di Fdi ci sono sia Elisabetta Alberti Casellati, su cui però Renzi non ha sciolto ancora la riserva facendo capire che se si andrà al muro contro muro, e il centrodestra dovesse forzare la mano, lui “tornerebbe” nel campo del centrosinistra. L’altro ovviamente è Mario Draghi. Il premier dalle parti di Fratelli d’Italia è tutt’altro che malvisto, al di là di della rosa dei candidati e delle posizioni ufficiali. Il motivo? Semplice: sarebbe una garanzia internazionale sa per gli italiani che per un futuro governo di centrodestra. Proviamo a immaginare: il Pnrr ha al suo interno un “freno di emergenza”. L’Ue può cioè togliere i fondi all’Italia qualora il prossimo governo di destra decidesse di modificare “anche solo una virgola”. Chi è l’unico che potrebbe garantire per noi?. Risposta: Draghi. Il problema di Fratelli d’Italia è che non può votare il premier a viso aperto. Non fa parte della maggioranza, e la cosa suonerebbe strana: ma se dovesse succedere, stapperebbe comunque un buon spumante.

Tutti gli altri però non avrebbero questo problema. Renzi è stato chiaro: “Se la maggioranza si convince su Draghi il governo si fa in un minuto e mezzo“. Come a dire: inutile star lì ad avere paura che se il premier sale al Colle poi si sciolgono le Camere. “I parlamentari piuttosto che tornare a casa si tagliano un piede”. L’ex sindaco di Firenze ha anche lanciato un segnale al centrodestra (Fdi in particolare): ha aperto all’elezione diretta del prossimo presidente della Repubblica. Come a dire: Draghi al Quirinale, governo tecnico con stessa maggioranza e poi il sogno della destra di eleggere direttamente il Capo dello Stato.

Dalle parti di Fdi ritengono che a doversi “muovere” dovrebbe essere proprio SuperMario. E per ora qualcuno ritiene che non lo abbia fatto granché bene. A parte l’auto-candidatura troppo preventiva alla conferenza stampa di Natale, pare quasi che il premier stia attendendo che i partiti “vadano in ginocchio” a pregarlo di accettare il Quirinale. Cosa che “non accadrà”. E, anzi, “indispone i partiti”. Se sbaglia mossa, i grandi elettori potrebbero abbandonare il Re e scegliere la Regina. Ovvero Casellati.

Certo anche Casini è in campo. Renzi lo ha rilanciato oggi. Ed è una “riserva della Repubblica” per antonomasia. Si è mosso, l’ex presidente della Camera. Ha il numero di cellulare di quasi tutto il Parlamento e sta utilizzando la sua sconfinata rubrica. Ma certo Fdi non può essere il grimaldello per far breccia sul centrodestra: i primi da convincere sono Tajani e Salvini, che però per ora gli hanno sbattuto la porta in faccia.

Ti è piaciuto questo articolo? Leggi anche

Seguici sui nostri canali
Exit mobile version