Rai, dopo Fazio-Annunziata scoppia il caso Berlinguer

I rumors su un possibile allontanamento di Bianca Berlinguer dalla Rai. Questa volta, il problema sono le fasce d’orario degli altri programmi

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bianca berlinguer rai

Neanche il tempo di dare addio a Fabio Fazio e Lucia Annunziata, oppure di dare il via ai nuovi palinsesti della tv pubblica di questo autunno, che ritornano al centro le polemiche sugli interventi del governo Meloni in Rai. Questa volta, però, non ci sarebbero ragioni di “egemonia culturale” o di “lottizzazione” – come ha ribadito più volte la grancassa della sinistra progressista, sia mediatica che politica – ma di scelta della fascia oraria dei programmi da mandare in onda.

A lamentarsi questa volta è Bianca Berlinguer, che con la sua Carta Bianca su Rai3 (il martedì in prima serata) dovrà vedersela con Belve di Francesca Fagnani, contemporaneamente in diretta sul secondo canale Rai. A ciò, da novembre, si andrebbe ad aggiungere anche Alessia Marcuzzi con il suo Boomerissima. E ancora, l’altra spina del fianco sarà Nunzia De Girolamo, in prima serata il lunedì su Rai3 a partire da ottobre, al posto di Presa Diretta di Riccardo Iacona.

Per approfondire:

La Berlinguer sarebbe irritata perché tutte queste trasmissioni vanno a pescare nello stesso tipo di pubblico, interessato alla politica ed all’attualità. Insomma, ci sarebbe un tentativo implicito del governo Meloni di allontanarla, utilizzando la potenziale giustificazione degli “ascolti bassi”, proprio sottratti dagli altri programmi televisivi fondati sugli stessi argomenti. Ma mancano ancora le conferme ufficiale: per ora, si tratta di semplici rumors.

Nel frattempo, nella giornata di ieri, il cda ha approvato il nuovo palinsesto, che vedrà Report alla domenica nello spazio originario di Che tempo che fa. Al lunedì, invece, come già ribadito, andrà in onda il nuovo talk di Nunzia De Girolamo. A rotazione, ciascuno per un mese, accanto a Zanchini (che conduceva in coppia con Augias) ci saranno Pierangelo Buttafuoco, Marcello Veneziani e altri nomi del mondo della comunicazione liberale e conservatore, incluso Filippo Facci.

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