Commenti all'articolo Regionali: per il centrodestra, un pareggio amaro (e un autogol sul referendum)

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Mobius
Mobius
22 Settembre 2020, 16:35 16:35

Noi liberaldemocratici abbiamo inventato la democrazia (non i sinistri, che hanno inventato la demagogia), per cui dobbiamo accettare il verdetto delle elezioni, serenamente e sportivamente. (Ed ora che ho recitato da bravo la lezioncina politicamente corretta, concedetemi un piccolo sfogo del tutto personale: ma che razza di pirloni questi elettori campani, pugliesi, toscani…)

Joseph
Joseph
22 Settembre 2020, 14:30 14:30

Sarà ma quando giocavo a biglietti all’oratorio se qualcuno ave a 4 biglie ed io 2 ed alla fine lui ne aveva 3 e io anche, io ero convinto di aver vinto !!!
Adesso scopro che avevo perso!!
Non si smette mai di imparare …

Franco
Franco
22 Settembre 2020, 11:38 11:38

Penso che le elezioni regionali abbiano messo la parola fine alla solfa melensa e quotidiana sulla caduta del governo Conte. Dopo la disfatta leghista, si voterà nel 2023.

Il premio della comica oggi va a Libero con Belpietro che pretende elezioni anticipate subito. Perché? Siccome hanno vinto i SI’, il parlamento secondo lui sarebbe delegittimato e quindi si vada subito alle urne! Da morire dal ridere.

wisteria
wisteria
22 Settembre 2020, 9:33 9:33

Tutte condiderazioni e analisi, queste che leggo, di natura strategica.
In concreto però gli italiani hanno votato per tenere in piedi questo sistema.
Potevano liberarsi di una subdola dittatura cattocomunista e non l’hanno fatto.
A cantare vittoria sono Zingaretti e Di Maio.

Pigi
Pigi
22 Settembre 2020, 9:30 9:30

Le elezioni certificano le proporzioni tra centro-destra e le sinistre, in quanto il 60% della popolazione delle regioni avrà un presidente di centro-destra, mentre il 40% lo avranno di sinistra.
Cosa si vuole di più? La sparizione della sinistra si può sognare, ma non è possibile, mentre invece è quasi sicura la sparizione dei cicciolini grillini.
In quanto al referendum, è un segnale che si deve procedere ad un taglio della spesa pubblica, a iniziare da quell’organo legislativo che produce leggi incomprensibili, piene di rimandi, che sono il regno della burocrazia parassitaria.
Il centro-destra berlusconiano aveva fallito per questi motivi, per cui anche il centro-destra a trazione Salvini-Meloni non potrà governare senza disarticolare il deep-State.

Riccardo
Riccardo
22 Settembre 2020, 4:59 4:59

L’effetto che muove la causa , o meglio la rimuove ; chiamatela riforma , chiamatela come vi pare , ma il popolo ha votato non appena chiamato ad esercitare il “diritto” democratico . In barba ai sofismi giornalistici , ai desiderata del politicume amorfo insensibile cinico e baro delle disperazioni umane , ogni tanto qualche atto simbolico del parassitume autoreferenziato ed autopoietico suggerisce perniciosi atti masochistici , per farsi apparire splendidi e per malcelata invidia da tradursi in vendetta quando si raggiunge l’agognata carica . Bisogna fare tutto in fretta perché nei meandri del potere , mettersi d’accordo per regnare è coacervo d’ipocrisia , anticamera dell’invidia , tirannia , ricatti , tranelli , agguati , congiure e bramosie fameliche all’ennesima potenza . Incoerenza , dicotomia e dunque status mentis del politico non è più la menzogna ma la schizofrenia , distruzione totale dell’io e negazione come atteggiamento , sicché , ragionare per sottrazione equivale a non ragionare , pretendere di governare con cumoli d’ incapacità , ma soprattutto non iniziare da sé stessi , è folle ! Ergo , il popolo , come la natura stuprata , spesso si prende le sue rivincite , e fa saltare le arte fazioni destra/ sinistra , gabbie ideologiche scadute a secolarizzazione di funzione governance come fosse pietra di Paracelso , essendo di fatto… Leggi il resto »

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