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Rivoluzione Milan: cosa bolle nel pentolone rossonero

Zuppa Sportiva: rivoluzione Milan

Fuori Tonali, dentro Loftus-Cheek, Pulisic, Reijnders e forse Musah; dopo la cessione record del centrocampista al Newcastle si sta completando la rivoluzione della mediana rossonera. Complici l’addio a Brahim Diaz (tornato al Real Madrid) e l’infortunio di Bennacer (che potrebbe tenere fuori dai giochi l’algerino fino alla fine del 2023), il Milan si presenterà ai blocchi di partenza della nuova stagione con una dorsale di centrocampo tutta da scoprire e che desta grande interesse e curiosità.

Calciomercato Milan: rebus centrocampo

Va sottolineato come tale rivoluzione sia stata realizzata andando a reinvestire sul mercato i circa 80 milioni di euro garantiti dal passaggio di Tonali ai Magpies.

Loftus-Cheek è un calciatore duttile e dotato di fisicità ed ha il pedigree giusto per recitare fin da subito un ruolo da protagonista; Pulisic aggiungerà tecnica e imprevedibilità al centrocampo rossonero. Entrambi sono reduci da un anno un po’ ai margini al Chelsea, su cui probabilmente ha inciso anche la confusione a livello societario del club londinese, culminata in vari cambi di allenatore ed in un mercato per certi versi impazzito; la loro grande voglia di riscatto e di tornare protagonisti rappresenterà un fattore determinante per il Milan, cui apporteranno anche il proprio importante bagaglio in termini di esperienza a livello internazionale.

Reijnders si candida al ruolo di vice Bennacer ma potrà all’occorrenza giocare in più posizioni nel centrocampo rossonero; l’olandese classe 1998 è reduce da un’ottima stagione all’AZ Alkmaar dove ha dato il proprio contributo fatto anche di assist e gol. Se saprà adattarsi al nuovo contesto ed al calcio italiano può rappresentare un innesto eccellente con interessanti margini di miglioramento.

La difesa rodata

Se il centrocampo rossonero esce rivoluzionato da questa sessione di mercato, nel reparto arretrato i movimenti si prospettano più limitati; in virtù di un assetto ben rodato e che fornisce adeguate garanzie, la priorità sarà quella di mettere a disposizione di Pioli valide alternative ai titolari designati (es. un vice Theo Hernandez più affidabile di Ballo Touré ed un alter ego di Calabria). Per quanto riguarda la porta invece, con l’arrivo di Sportiello a parametro zero dall’Atalanta in qualità di vice Magnien (titolare indiscusso e assoluto fuoriclasse del ruolo) il mercato può ritenersi chiuso.

Il dilemma di Pioli: l’attacco

Il rebus più grande riguarda l’attacco. L’unica certezza davanti per il Milan è oggi rappresentata da Giroud che in rossonero sta vivendo una seconda giovinezza ma che a settembre compirà 37 anni. Il francese è reduce da due stagioni di altissimo livello e soprattutto nell’ultimo anno ha dovuto farsi carico quasi da solo del peso del reparto offensivo per sopperire ai problemi fisici di Ibrahimovic (praticamente sempre ai box per infortunio) ed alla scarsa vena realizzativa di un Origi che ha ampiamente deluso le attese.

Con il ritiro di Ibra e con il belga destinato a trovar fortuna altrove (anche se il suo ingaggio pesante rappresenta un ostacolo in chiave cessione) appare chiaro che il Milan debba intervenire con decisione sul reparto e verosimilmente serviranno un paio di innesti, indispensabili per affrontare con maggiore serenità una stagione che si prospetta molto lunga e dispendiosa.

Va da sé che la priorità del Milan sarebbe quella di inserire in rosa un centravanti in grado di garantire un bottino da 15-20 reti a stagione tra campionato e coppe e che possa alternarsi con Giroud o all’occorrenza affiancarlo.

Sulla base della propria filosofia aziendale il club potrebbe fare un investimento importante (diciamo sui 30-35 milioni di euro) soltanto per un attaccante dal profilo tendenzialmente giovane e con un certo potenziale di crescita, in grado di garantire in prospettiva una vantaggiosa futura rivendita con annessa plusvalenza. In questa ottica un profilo alla Scamacca (classe 1999) potrebbe essere quello giusto con la possibilità di far maturare il ragazzo accanto al più esperto Giroud; l’ex Sassuolo, accostato più volte ai rossoneri, è reduce da un anno per nulla brillante al West Ham (che lo ha prelevato dagli emiliani nell’estate del 2022 per una cifra di 36 milioni di euro) e rappresenterebbe per certi versi una scommessa. Le sue potenzialità sono sotto gli occhi di tutti e la sua voglia di rilanciarsi potrebbe costituire l’innesco giusto per una grande stagione; difficile prevedere se possa garantire un fatturato di 15-20 gol in un club come il Milan, tuttavia è attaccante di assoluto interesse e sarebbe bello rivederlo in Italia già dalla prossima stagione.

Nelle settimane passate si era parlato anche di un interessamento del Milan per Morata ma la pista si è poi raffreddata; il centravanti della nazionale spagnola, per duttilità e spirito di sacrificio si integrerebbe bene nello scacchiere rossonero tuttavia non si può dire che abbia il pedigree del bomber di razza. Negli ultimi giorni sono in ascesa le quotazioni dell’iraniano Taremi (classe 1992) del Porto ma come sappiamo la società lusitana è una “bottega cara” ed ancora vi è una certa distanza tra domanda (non meno di 20 milioni di euro) ed offerta (inferiore ai 15 milioni di euro); altro calciatore accostato al Milan è Danjuma (classe 1997) del Villarreal che potrebbe diventare un obiettivo concreto, magari in prestito, qualora gli spagnoli abbassassero le proprie pretese.

La sensazione è che il Milan, per fare un ulteriore step in avanti in termini di competitività, avrebbe bisogno di una tipologia di attaccante di primario standing che per motivazioni di bilancio e di sostenibilità finanziaria difficilmente potrà arrivare. Se da un lato calciatori come Harry Kane del Tottenham appaiono inarrivabili, profili di centravanti alla Icardi o alla Lukaku sarebbero utilissimi alla causa rossonera, conoscendo molto bene il nostro campionato ed essendo dotati di un innato vizio del gol; su profili simili, l’ostacolo principale, più che il costo del cartellino, risiede nella politica del tetto agli ingaggi che ovviamente ha implicazioni in termini di equilibri interni alla rosa.

Il monte ingaggi del Milan

Dopo il recente prolungamento di contratto, Rafa Leao andrà a percepire un ingaggio netto attorno ai 7 milioni di euro annui, divenendo così il calciatore rossonero più pagato; escludendo il portoghese, gli altri big della squadra (es. Theo Hernandez e Bennacer) hanno stipendi netti che vanno dai 4 milioni di euro in giù. Ricordiamo che il Galatasaray ha da poco acquistato Icardi dal PSG per circa 10 milioni di euro (cifra di per sé accessibile per il Milan) ma garantirà all’argentino un ingaggio netto attorno ai 10 milioni di euro annui; per Lukaku si parla di un possibile prezzo di acquisto attorno ai 35-40 milioni di euro (cifra alla quale il Chelsea sarebbe disposto a farlo partire) e di un ingaggio netto attorno ai 10-12 milioni di euro annui. È chiaro quindi che sulla base di tali cifre è difficile che calciatori di questa tipologia possano entrare in orbita Milan.

In questo incastro di mercato diventa oggi ancora più “sanguinoso” non essere riusciti ad ingaggiare Marcos Thuram a parametro zero dal Borussia Monchengladbach; il francese (classe 1997) che ad un certo punto sembrava molto vicino al Milan, alla fine si è accasato all’Inter (grande colpo di Beppe Marotta) e di fatto si è rivelato un’occasione persa (sia per lo status di svincolato che per l’età).

Con il senno di poi, l’idea iniziale di Maldini-Massara (prima della loro separazione dal Milan) di andare su un profilo alla Arnautovic del Bologna non era sbagliata; pur non rientrando nei parametri del Milan a livello di età, il 34enne austriaco sarebbe stato un degno sostituto di Ibrahimovic, pronto fin da subito ed in grado di fornire adeguate garanzie in termini di rendimento. Probabilmente una staffetta Giroud-Arnautovic con un terzo attaccante giovane da far crescere alle loro spalle poteva rappresentare un assetto interessante per il reparto offensivo del Milan 2023-2024.

Il casting per l’attacco rossonero quindi prosegue e non è da escludere possano uscire fuori nomi nuovi rispetto a quelli che già circolano e su cui la società sta lavorando sotto traccia; va da sé che il mercato è sempre molto dinamico e più ci avvicineremo alla chiusura della sessione estiva, più eventuali esuberi di alcuni top club europei, potrebbero diventare delle opportunità dell’ultima ora, da cogliere al volo, eventualmente anche in prestito (e con parte dell’ingaggio coperto dalla società proprietaria del cartellino).

Per assurdo, siamo sicuri che se al 28 di agosto il Milan avesse uno slot ancora libero per l’attacco e magari Lukaku fosse ancora al Chelsea in attesa di collocazione, i rossoneri non ci farebbero un pensierino?

Enrico Paci, 19 luglio 2023