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Salvini vittima sacrificale dell’inconsistente politica estera del governo - Seconda parte

La storia insegna che scaricare gli amici non porta bene

Il Vaticano, infine, è stata una sponda formidabile per tessere la tela dell’Italia attraverso i rapporti non solo con i Pontefici ma anche con la Segreteria di Stato e le Nunziature. Ora a mala pena i leader riescono a portare le loro famiglie in gita premio nei Sacri Palazzi. La vittima sacrificale di questa politica estera senza testa, prestigio e strategia diventa Matteo Salvini, che rischia di venir travolto dai pruriti e dai trojan alimentati ad arte da Washington, Mosca e Pechino con il solo scopo di azzoppare un leader colpevole di avere la fiducia degli italiani.

Ha solo un modo per uscire dall’angolo: mandare a casa questo branco di dilettanti ed andarsi a prendere la maggioranza del Parlamento. Il Presidente Mattarella ha capito che la situazione è sfuggita di mano e non vuole una nuova stagione di veleni o di governi tecnici. Tornare al voto è l’unica soluzione possibile. Ma Salvini, in evidente crisi di nervi, non dovrebbe, come sta facendo, rinnegare il suo sodale Savoini. La storia della Prima Repubblica insegna che porta male.

Luigi Bisignani, Il Tempo 14 luglio 2019

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