Il podcast di Sallusti

Schlein: altro giro, altra disfatta

Se va da sola perde. Se si allea con i Cinque Stelle, perde uguale. Elly Schlein è il prototipo del leader perdente: ampia rassegna stampa, ma pochi elettori.

Ieri, altro giro e altro disastro: il centrodestra ha vinto a mani basse pure le elezioni regionali del Molise, nonostante la segretaria del Pd e il suo compare Giuseppe Conte, si fossero impegnati e non poco nel tentativo di vincere almeno una tornata elettorale.

L’annuncio della Schlein dei giorni scorsi di voler incendiare l’estate italiana con una lotta senza quartiere al governo di Giorgia Meloni, in tandem con la Cgil, non ha scaldato neppure i suoi. La sinistra ha le polveri bagnate e gli italiani se ne sono accorti non da oggi. Quello che non si capisce, detto che giustamente l’opposizione deve opporsi, è perché mai la gente dovrebbe scendere in piazza con i forconi quando il governo, solo per parlare di quello che è successo nelle ultime settimane: ha messo più soldi nelle buste paga dei lavoratori abbassando il cuneo fiscale, ha annunciato una tredicesima più pesante e da oggi ha aumentato pure le pensioni con tanto di arretrati. Intendiamoci nulla di miracoloso, ma passetto dopo passetto si sta provando a invertire la rotta con buona pace di gufi e sciacalli.

È chiaro che non sono affari miei, ma se il Pd e i 5 Stelle frequentassero un po’ meno i gay-pride e un po’ di più le botteghe artigiane, se invece di braccare la Santanché rincorressero anche loro gli scippatori e ladri che popolano metropolitane i bus o provassero una volta a risolvere i problemi reali, non dico tanto, ma forse la partita con il centrodestra si potrebbe un giorno o l’altro riaprire. L’encefalogramma piatto dei rosso-verdi è simile a quello dei loro mentori, giornalisti, scrittori ed umanità varia che ancora non si sono ripresi dal trauma cranico delle elezioni politiche. La scorsa settimana, per fare un esempio, Marco Travaglio in-Conte scrisse un fondo per negare di sentirsi orfano di Silvio Berlusconi. Dall’ora, sul Cavaliere, ha pubblicato un inserto speciale e una media di due pagine al giorno. Signori, dovete farvene una ragione: anche se il suo fantasma vi perseguita, Silvio Berlusconi è morto. Quelli vivi sono Giorgia Meloni e Matteo Salvini, talmente vivi ed in salute che vi stanno facendo ballare la samba.