Scontro Scanzi-Contri: non cadete più nelle teletrappole

Appello ai no green pass: vanno selezionati gli inviti in tv per evitare quanto successo tra Scanzi e Contri

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Finalmente ci si comincia a svegliare, finalmente si comincia a capire che non sempre vale la pena di andarsi a spolverare l’immagine in tivù; che vanno selezionati gli inviti, scampate le trappole. Meglio tardi che mai. La pagliacciata di Carta Bianca è definitiva, prendete nota e regolatevi: il dileggio sistematico, l’insulto da trivio, con la conduttrice che finge equilibrio e invece è l’arbitro che sul ring pesta uno dei due insieme all’altro: sta tutto lì, non è che ci sia bisogno di tante analisi. Va così, fatevene una ragione e non partecipate più. Se c’è uno che non può insegnare niente a nessuno, per scienza e coscienza, questo è lo Scanzi e per opere e omissioni tali e tante che diventa perfino superfluo ricordarle tutte. Anche Alberto Contri l’ha capito, buon per lui, ma che almeno serva, e non solo a lui: qui non è più questione di vax o novax, di numeri o circostanze, qui siamo a qualcosa di folle, organizzato con ogni evidenza, sistematico: per questo da boicottare. Uno come Scanzi può fare quello che fa, dal basso dei suoi esempi, delle sue contraddizioni, del suo patetico egocentrismo, perché sa di poterlo fare. Perché se la prende con una persona anziana, che non può reagire. Perché la Berlinguer, come una vecchia zia, finge di arrabbiarsi. Perché l’Ordine non interverrà mai (e di questo prima o poi bisognerà parlare, seriamente). Perché, vedi caso, quelli del Politburo piddino come Bonaccini subito corrono in suo soccorso.

Allora che senso ha? Vale la pena di tirare la volata a gente perennemente sospesa sull’aria che tira? A chi passa dall’insulto, petulante, stupido, per chi ha paura del virus all’insulto per chi non ce l’ha o non lo ha abbastanza? Dal farcirsi di involtini primavera alle palette di legittimità? A chi si inginocchia solo per obiettivi strategici? A conduttrici e conduttori che ritengono il mezzo televisivo cosa loro? A tutta una genia di presentatori che stanno lì solo per accreditare l’informazione di regime, per umiliare e lasciare umiliare i dissidenti, per spegnere ogni voce a vario titolo contraria? Signori, la vanità alla fine uccide per suicidio, non ha senso insistere con l’illusione di andare a spiegare, a far capire o anche solo a difendere le proprie ragioni, più o meno fondate: si va dove ha senso andare, dove resiste ancora uno spazio di civiltà, non dove ti aspettano per coprirti di merda.

Se siamo a questo punto, all’emergenza senza emergenza, ai megafoni che cambiano idea a seconda del vento, ai virologi che più le sbagliano e più vengono trattati come l’oracolo santo, agli imprenditori sanitari che si divertono a irridere chi si ammala, se siamo al conformismo violento, alla distorsione, all’ingiuria programmata, al greenpass che più è deleterio e più lo potenziano, allo stato autoritario, è anche, se non anzitutto, per questo continuo infilarsi in situazioni tragicamente autolesioniste: stiano per conto loro, facciano loro, ma non prestatevi oltre. Non partecipate e non seguite: il gioco ormai è scoperto, perché assecondarlo ancora? E siamo d’accordo, si potrà anche dire che certa gente si è resa utile per l’unica volta nella sua trista vita, sia pure per eterogenesi dei fini, dimostrando che non ha senso confrontarsi con loro, che il confronto è altra cosa dalla bettola, che il livello è troppo basso, è squalificante. Ma, alla fine della fiera, l’unica consapevolezza che resta è che certa gente ha rotto i coglioni e non vale la pena di alimentare i suoi ingaggi facendo la figura dei fessi.

Max Del Papa, 16 dicembre 2021

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