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Se la destra è truce, la sinistra è atroce

La destra leghista è truce. Lo dicono sul Foglio politici del calibro di Stefano Parisi, Mara Carfagna, Alessandro Cattaneo, Flavio Tosi. Pare che ci voglia un nuovo partito, liberale e conservatore: chi l’avrebbe mai sospettato? Staremo a vedere. Per ora, Matteo Salvini può mettere in cassaforte il consenso di circa il 40 per cento degli elettori. Allarghiamo il dibattito.

Se la destra è truce, la sinistra è atroce. La destra ha qualcuno che la rappresenti, per quanto truce. Ma un cittadino di sinistra cosa dovrebbe votare, il Partito democratico? Matteo Renzi aveva come unico ideale l’occupazione di qualunque posto di potere. Era stato convinto dalla servitù di essere il JFK italiano ma si è rivelato un Veltroni più vendicativo. La sinistra di Nicola Zingaretti è vivace come un cimitero. Basta rivedere la lugubre scena della presentazione del simbolo europeo. Capetti asserragliati su una terrazza romana, musi lunghi, facce scure, discorsi così trascinanti da far venire voglia di buttarsi di sotto. Il Partito democratico poi è specialista nel farsi male da solo: leader (?) di secondo piano vanno a sfilare a Lampedusa, corrono in carcere a visitare l’assassino di un carabiniere, salgono sulla nave ONG che sperona la Guardia di finanza.

Neanche alle comiche si ride così. A parlare di lavoro, e non di baggianate politicamente corrette, è rimasto solo Marco Rizzo, capo del Partito comunista, quello vero. Il Partito democratico invece è specializzato in coccole ai migranti, all’Unione europea e al peggior capitalismo. A sinistra c’è anche il Movimento 5 stelle.

Luigi Di Maio… poverino. Capitato lì per caso, ha annunciato la sconfitta della povertà e chiamato al governo tecnici dello spessore di Toninelli. In giro c’è di peggio, ad esempio Alessandro Di Battista, statista (ehm) con idee che sarebbero sembrate superate ad Armando Cossutta. Poi c’è la sinistra per caso. Beppe Sala, sindaco di Milano, era di destra fino a quando non è stato candidato dalla sinistra. Uomo capace, è un opportunista di valore. Occhio: se scende in campo a livello nazionale vuol dire che è certo di portare a casa il risultato. Destra truce, sinistra atroce. Si salvi chi può.

Alessandro Gnocchi, Il Giornale 19 agosto 2019

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